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I flussi dei crediti in uscita dalle banche sono ora in diminuzione anche per effetto del contesto determinato dai tassi di interesse più elevati. Come pensa che evolverà il mercato degli NPL per il futuro? Sarà un mercato sempre più di qualità. Nel periodo tra il 2013-2014 e lo scorso anno uno stock gigantesco di NPL si è riversatonelmer- catodove all’inizio, occorre dirlo, le professio- nalità per gestire questi crediti erano meno diffuse. Con il tempo abbiamo assistito ad un’evoluzioneeadunacrescitadi competenze ed oggi che il flusso si è fermato in misura significativa, i servicer possonoeffettivamente dedicarsi a strategie e competenze dedicate così daesseremoltopiùefficaci e specializzati. Ci sono servicer dedicati agli Utppiccoli, quelli che seguono gli Utp più grandi, i servicer che si occupano di real estate oppure alberghi, ri- storanti, industria meccanica. In altre parole i servicer stanno diventando più specializzati nel gestire il credito deteriorato ma anche gli step dei processi che le banche non vogliono piùseguireoche loro stessi riesconoa svolgere inmodopiù efficiente. Attualmente possiamo osservare un mercato dove è presente mag- giore professionalità, granularità e, anche, un mercato più frammentato. Precedentemente vi era un elevato numero di operatori poiché arrivavano sulmercato grandi stockdi credito deteriorato, oggi il flusso è rallentato, per cui è inevitabile attendersi un consolidamento. Il primo passo l’abbiamo visto con l’acquisto di Prelios da parte di Ion. Credo che dovremo attenderci anche altre operazioni. Nel periodo del covid il ruolo delle garanzie pubbliche è stato assai rile- vante. In eredità ci sono garanzie su 280 miliardi di crediti gestiti tra MCC e Sace. In più ci sono le Garanzie sul- la Cartolarizzazione delle Sofferenze (GACS) relative a 88,5 miliardi che, a fine 2021, risultavano usciti dai bilanci delle banche. Non si è creata una bolla destinata a ripercuotersi con fragore nel bilancio pubblico? L’Italia è il Paese con il maggior numero di PMI che, tipicamente, hanno più difficoltà di accesso al credito. Le finanze pubbliche - è stato provato - sono lo strumento più efficace per garantire lo sviluppo delle imprese. In Germania hanno accordato garanzie pub- bliche, in rapporto al pil, che sono tre volte superiori rispetto a ciò che è stato accordato nel nostro Paese. Negli ultimi anni, poiché non avevamo un strumento del genere, è ri- sultato necessario accelerare al fine di sanare unvuoto e al contempo creare uno strumento che sarà utile anche nel futuro. Infine è op- portuno sottolineare che quando le garanzie pubbliche vengono accordate c’è uno stan- ziamento ad hoc che viene sorvegliato nella finanza pubblica, in funzione della stima sui possibili tassi di default. Se quel tetto non viene raggiunto vi è un effetto benefico sul bi- lanciopubblico. La garanzia pubblica èmolto più efficiente rispetto ai finanziamenti diretti, non si configura come un aiuto di stato, non va a pesare direttamente sul fabbisogno. Apatto però che non ci siano interventi a gamba tesa da parte della politica. Che ne pensa delle indiscrezioni circolate ad agosto sull’intenzione del governo di recepire alcune proposte di legge con le quali i debitori potrebbero saldare le loro posizioni, già cartolarizzate, al prezzo al quale le banche hanno ceduto gli stessi crediti, con unamaggiorazione del 20%(o del 40%, se già sono state avviate procedure esecutive)? Se fossero confermate le indiscrezioni di stampa, la proposta sugli Npl sarebbe difficile da comprendere, sarebbe distorsiva e avreb- be effetti indiretti che paralizzerebbero tutti. Sono certo che sarà rivista con saggezza. Tra l’altro chi ha ricevuto un finanziamento avrebbe un perverso incentivo a non pagare le rate attendendo che il debito si svaluti e che, una volta cartolarizzato, possa rimborsarlo ad un prezzo da svendita. La logica è un po’ quella del condono fiscale. È una tantum, poi però se ne fa uno ogni due anni e quindi il contribuente percepisce che non è per nulla una tantum e aspetta il prossimo. Che impatto potrebbe avere un simile provvedimento? L’effetto immediato sarebbe quello di bloc- care o ridurre significativamente le cessioni dei crediti con la fuga degli investitori esteri. Poiché oggi l’NPL ratio delle banche italiane è più che confortante, a fronte di un simi- le decreto, le banche non cederebbero più i loro crediti o li cederebbero in misura molto inferiore. Per qualche anno si può restare in questa situazione. Nell’immediato, coloro che verrebbero maggiormente influenzati sarebbero i servicer, in particolare quelli con portafogli già consolidati, come ad esempio Amco, che rappresenta il principale operatore delmercato. Inoltre, leGACS precedentemen- te accordate dallo Stato verrebbero inevita- bilmente sottoposte a pressione. Considerato che Amco è una società pubblica lo stato rischia un gigantesco autogol. È essenziale avviare un dialogo poiché la situazione sta diventando sempre più com- plessa, per cui è preferibile cercare soluzioni condivise in cui le banche siano disposte a contribuire in modo significativo. B E | B AN K E R S 41

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