Be Bankers

elevata e all’attuale costo del denaro, stanno effettivamente producendo un aumento del deterioramento del credito bancario, che, se prolungato nel tempo, non potrà che incidere negativamente sull’NPL Ratio delle banche. Quindi, se da una parte il problema della ge- stione del credito deteriorato bancario è ben lungi dall’essere risolto, dall’altra, i principali strumenti a disposizione stannomanifestan- do la loro inefficienza. Chi si offre oggi alle banche (investitori e piat- taforme di servicing, spesso legati tra loro) per risolvere il problema, dovràquindi evitare l’er- rore di Blockbuster: il fine ultimo non può e nondeve essere perseguito conmezzi ritenuti ormai insoddisfacenti dal cliente (banca). Il recente mercato degli UTP, sviluppatosi in prevalenza mediante l’utilizzo di Fondi di Investimento Alternativi, a mio parere può essere visto come un primo approccio innovativo: gli investitori restano le banche (mediante la sottoscrizione delle quote del Fondo) e i gestori hanno come obiettivo primario non quello di liquidare le garanzie di un credito, bensì quello di farlo fruttare, magari attraverso il rilancio di un’attività commerciale o industriale, oppure attraver- so la rimodulazione del pagamento rateale del debitore, in base alle proprie disponibilità (reperforming). È solo un esempio, con tutti i limiti che com- porta e che dovranno essere affrontati per svi- luppare questo mercato, ma potrebbe essere una base di partenza per rivedere comple- tamente l’approccio al recupero del credito. Anche in questo caso occorrono specifiche professionalità all’interno dei servicer e un approccio prudente e serio ai piani di rilan- cio, i quali, a loro volta, devono garantire rendimenti adeguati. Dal lato delle banche, per far sì che tale approccio abbia un senso, occorrerà anticipare il più possibile l’indi- viduazione delle difficoltà finanziarie dei clienti onde evitare di arrivare troppo tardi. Così si potrebbe addirittura immaginare un contenimento ulteriore delle classificazioni, intervenendo in accordo con il cliente e al momento giusto. Se proposte innovative nonarriverannoda in- vestitori e servicer, probabilmente le banche dovranno attrezzarsi in autonomia, ma in tal caso, tutti potrebberoaver persoun’occasione. “Il 2023 potrebbe essere un anno di svolta nel mondo del credito deteriorato” B E | B AN K E R S 63

RkJQdWJsaXNoZXIy MTUzNjY=