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stabilmente il costo delle forniture elettriche. Incidentalmente queste dinamiche ci avvi- cinano agli obiettivi di decarbonizzazione fissati dalla UE al 2030. Inquesto scenarioviene chiestoallapoliticadi favorireunmodelloenergeticocheci rendapiù indipendenti e più green , mentre alla finanza viene chiesto di premiare le imprese virtuose nella transizione energetica, e di sostenere gli oltre 100 miliardi di Euro di investimenti che l’Italia attende nel settore entro il 2030. La sfida per il mondo del credito è duplice. Da un lato il sostegno finanziario alla transizio- ne energetica richiede risorse nel lungo ter- mine per realizzare infrastrutture, costruire impianti produttivi, sviluppare nuove tecno- logie e introdurre efficienze di processo. Inve- stimenti destinati a portare benefici e quindi ritorni nel tempo, più che nell’immediato. In unmercato che non conosce più gli incentivi alla produzione dei quali hanno beneficiato le fonti rinnovabili e che sempre più si affida a innovazioni tecnologiche, la finanza di lungo termine si confronta con rischi di mercato non facili da valutare, che vanno poi remune- rati. D’altra parte anche premiare le imprese virtuose può risultare complesso, perché con un costodel denaro così elevato facilmente gli imprenditori avranno priorità distanti dalla sostenibilità. Ecco allora che la finanza non deve solo rispondere a una chiamata facendo ciò che ha imparato a fare inpassato,ma deve andare oltre, deve guardare avanti e proporre soluzioni differenti, compatibili con la sfida del momento. Le varie forme dellafinanza agevolata, basate sul PNRRma non solo, offriranno importanti risorse che il sistema finanziario dovrà aiuta- re ad impiegare, disegnandoprodotti specifici e percorsi replicabili. In particolare la finanza agevolata dovrà fare da sponda al credito nel finanziamento all’innovazione, e alle infra- strutture laddove mancasse una adeguata domanda. È questo il caso ad esempio della mobilità elettrica, dove sarà importante ac- compagnare lo sviluppo della rete di ricarica evitando di lasciare indietro alcune aree del Paese. L’esperienza del settore fotovoltaico, inizialmente inondato di incentivi pubblici costosi, poi abbandonato al suo destino con intere filiere produttive in crisi, ci ha inse- gnato che la finanza pubblica deve mirare a rafforzare il sistema industriale e creare una filiera che possa crescere nel tempo e raffor- zarsi puntando sull’innovazione, laddove al credito spetta individuare e accompagnare le iniziative migliori. “Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà.” — A L B E R T E I N S T E I N — 90 B E | B AN K E R S

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