Be Bankers

È un’evoluzione alla quale guarda con inte- resse l’industria dei credit servicer. “Negli ultimi anni, a partire dal 2015 – os- servaMirko Briozzo, CountryManager Italia di doValue, uno dei colossi del settore - si è sviluppato in Italia un settore del credit management molto avanzato, con operatori di grandi dimensioni, strutturati e dotati di strumenti tecnologici in continuo sviluppo. Queste capacità potrebbero esseremolto util- mente messe a disposizione dello Stato per efficientare il recupero dei crediti erariali, con impatti che velocemente potrebbero essere molto significativi in termini di recupero ad- dizionale per anno”. Secondo la Commissione Benedetti, l’inter- vento dei privati potrebbe riguardare “tutti i crediti esistenti, ma con remote prospet- tive di riscossione affidate anche in anni successivi al 2010 (pari a circa 200 miliardi di euro), nonché i crediti con aspettative di riscossione meno recenti (quelli affidati fino al 2017 ammontano a 344 miliardi)”. Sul punto, l’industria si dichiara disponibile, ma non manca d’indicare le sue preferenze. “L’apporto dei servicer privati - fa presente ancora Briozzo - potrebbe avere un impatto rilevante sostanzialmente su tutti i cluster di crediti erariali, anche se ritengo che i grandi operatori di credit management potrebbero dare un apportoparticolarmente significativo sulle posizioni generate negli anni più recenti e di dimensione medio-grande, tipicamente corporate ancora in operatività - cioè proprio quella categoria di controparti oggetto di più significativa lavorazione nel settore bancario negli ultimi 10 anni”. Sulla strada dei privati, nella gestione di una parte del “magazzino”, la Commissio- ne Benedetti ha individuato un ostacolo da superare. C’è infatti il rischio che la mano- vra comporti “significativi impatti sul debito pubblico” qualora, ad esempio, fosse previ- sto un pagamento anticipato ai servicer sui futuri incassi. Pertanto - suggerisce la rela- zione - “sarebbe opportuno richiedere, una volta individuato il meccanismo da parte del legislatore, uno specifico parere ex ante alle competenti autorità statistiche” (Eurostat). Per Thea, tuttavia, quell’ostacolo è facil- mente eludibile. “La soluzione potrebbe essere molto semplice, senza andare a richiedere pareri o pensare a pagamenti anticipati ai servicer. Il meccanismo, non- ché le regole operative delle società iscritte all’albo, possono essere applicati anche ai tributi nazionali. Tra le società di tale albo, ci sono operatori molto attrezzati e con ca- pacità d’investimento anche per aumenta- re dimensioni e attività. Peraltro, in quanto concessionari, hanno poteri di accertamento e di recupero che i ‘servicer’ non avrebbero. Basterebbe, pertanto, consentire ai gestori dell’accertamento e della riscossione dei tri- buti locali di poter operare anche su quelli nazionali”. 20 B E | B AN K E R S

RkJQdWJsaXNoZXIy MTUzNjY=