Be Bankers

L’ammontare degli investimenti necessari per cogliere appieno tutte le potenzialità appare considerevole. Gli istituti di credito di medie dimen- sioni saranno in grado di sostenerli? Cosa è lecito attendersi? L’adozione dell’intelligenza artificiale nel settore bancario richiede investimenti signi- ficativi, sia in termini di tecnologia che di competenze. Nel nostro piano industriale 2024-2027, per esempio, prevediamo di ac- celerare il processo di trasformazione digita- le attraverso €800mln d’investimenti IT, che comprendono il programma di progressiva implementazione di soluzioni di AI per tra- sformare il nostromododi fare banca facendo leva su soluzioni di AdvancedAnalytics, Ma- chine Learning&GenerativeAI. Si tratta di un impegno considerevole e, in questo senso, la dimensione del bilancio di un intermediario è un fattore chiave per sostenere adeguata- mente gli investimenti. Tuttavia, per le ban- che medio-piccole una strada alternativa potrebbe essere quella delle partnership con imprese specializzate. Infatti, non sempre è conveniente né efficiente - nemmeno per le realtà più grandi - sviluppare internamente soluzioni tecnologiche, specialmente in am- biti con tassi d’innovazione elevati come nel caso dell’AI. Come il resto dei settori economici anche il mondo bancario è investito dal ciclone dell’intelligenza artificia- le generativa. In quali aspetti del bu- siness del credito prevede i maggiori impatti e come lo state affrontando? L’impatto dell’AI interessa, e influenzerà in modo sempre più sostanziale, tutti i settori dell’attività bancaria. Già oggi, l’impiego di strumenti di AI è quotidiano e in costante espansione: sia nei rapporti con la clientela, sia in ambiti relativi al funzionamento inter- no della banca. Banco BPM sta investendo in modo strategico sull’AI, integrandola nei processi commerciali, operativi e di gestione del rischio, con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio, aumentare la produtti- vità e sostenere la crescita professionale dei dipendenti. Utilizziamo l’AI non solo per la profilazione della clientela, ma anche per in- dividuare i prodotti più adatti a soddisfarne i bisogni, e per accelerare e rendere più efficaci i nostri processi di valutazione del merito cre- ditizio e di erogazione di prestiti alle imprese e alle famiglie. L’AI viene utilizzata anche nelle attività di middle e back office, auto- matizzando processi ripetitivi, riducendo errori e rischi, e aumentando la produttività di almeno il 20%. L’AI è di supporto anche nella gestione dell’antiriciclaggio, aiutando a individuare i “falsi positivi” nelle segna- lazioni di operazioni sospette, aumentando l’efficacia del sistema. Sul piano occupazionale, credo che a fron- te dell’erosione del numero di alcuni tipi di ruoli, crescerà la domanda di nuove profes- sionalità e competenze che, quindi, genere- ranno nuovi posti di lavoro. Sicuramente, dal punto di vista qualitativo, il mix delle posizioni di lavoro cambierà: aumenteran- no le posizioni a elevata specializzazione e professionalità. Come ho ricordato, in Banco BPMutilizziamo l’AI per supportare i colleghi il cui contributo, tuttavia, conserva tutta la sua importanza: l’intervento umano rimane essenziale per la decisione finale. B E | B AN K E R S 43

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