Trend creditizi: in arrivo maggiori crediti deteriorati e fallimenti, avverte Abi

L’associazione bancaria stima il tasso di deterioramento del credito al 3% nel 2026

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«Il comparto bancario italiano è oggi complessivamente molto solido, particolarmente vivace e competitivo» ma «la congiuntura internazionale sta cambiando». A segnalare un peggioramento delle condizioni creditizie in arrivo con il 2026 è stata l’Abi, attraverso il direttore generale Marco Elio Rottigni, nel corso di un seminario svolto a Firenze.

Rottigni ha fatto notare che i tassi di sviluppo economico stanno rallentando e i riflessi per il sistema bancario si tradurranno in un nuovo aumento di crediti deteriorati, con prospettive reddituali più incerte.
«Il tasso di deterioramento del credito alle imprese è stimato in aumento al 3% nel 2026» rispetto al 2,6% del 2024. Anche le crisi d’impresa sono in aumento (a giugno i fallimenti erano già in crescita del 18%) – ha sottolineato Rottigni – anche per l’effetto dei dazi e delle pressioni geopolitiche.

Quanto al tema caldo delle garanzie pubbliche sui prestiti bancari alle imprese, che il governo vorrebbe ridurre a partire dall’anno prossimo e che il ministro Giancarlo Giorgetti evoca alludendo a vantaggi per il comparto bancario, è stato lo stesso presidente dell’Abi Antonio Patuelli a intervenire. Le banche italiane – ha detto – sono «pronte a uscire dalla fase emergenziale» delle garanzie pubbliche nate con il Covid, a patto che «si apra un tavolo unico con tutti gli attori coinvolti: il governo, le banche, le istituzioni controllate dallo Stato che le erogano e le aziende».

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