Secondo i dati pubblicati dalla Banca d’Italia e rilanciati da Radiocor, nel 2024 il 65% delle imprese italiane in possesso del rating di legalità ha ottenuto vantaggi concreti dalle banche a cui si è rivolta per finanziamenti, una percentuale in lieve calo rispetto al biennio 2022-2023, quando raggiungeva il 70%.
La rilevazione, effettuata ai sensi della legge 27 del 2012, mostra come nel corso dell’anno passato le imprese titolari del rating e finanziate dal sistema bancario siano state 19.142, segnando un leggero calo dell’1,1% rispetto all’anno precedente. Tra quelle che non hanno beneficiato del rating, circa il 62% non aveva presentato una richiesta specifica, mentre nel 36% dei casi il rating non ha fornito informazioni aggiuntive sufficienti per modificare il merito creditizio.
I benefici riconosciuti si sono concretizzati principalmente nella riduzione dei tempi di istruttoria e nell’applicazione di condizioni economiche più favorevoli al momento della concessione o della rinegoziazione del finanziamento, fenomeno riscontrato in circa 7 casi su 10, mentre solo 3 su 10 hanno visto ridurre i costi dell’istruttoria. La rilevazione evidenzia come, pur essendo uno strumento riconosciuto e utile per migliorare l’accesso al credito, il rating di legalità sia sottoutilizzato da molte imprese che non ne chiedono formalmente l’applicazione, perdendo così opportunità concrete di vantaggio finanziario.
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