L’Italia che cambia: sempre più stranieri acquistano casa nel 2025

I mutui HLTV per cittadini stranieri raggiungono il 12,2%, tra Nord Italia protagonista e nuove dinamiche sociali

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Il cambiamento in Italia si vede anche dal mercato delle abitazioni, dato che sempre più stranieri decidono di stabilirsi qui comprando case di proprietà. Secondo il primo Report di Qualis Credit Risk, la percentuale dei mutui ad elevato loan-to-value (HLTV), quelli che coprono oltre l’80% del valore dell’immobile, tra cittadini stranieri è salita dal 10,8% del 2023 al 12,2% nel 2025. Ciò conferma una tendenza ben definita: la casa non è solo un bene, ma un momento cruciale per un progetto di vita in Italia. I cittadini stranieri residenti sono oggi 5,4 milioni, pari al 9,2% della popolazione, e l’analisi evidenzia come le scelte di acquisto raccontino anche un cambiamento sociale e culturale rilevante.

Gli acquirenti stranieri si orientano verso immobili mediamente meno costosi rispetto agli italiani, con un divario che negli ultimi due anni è quasi raddoppiato, e prediligono abitazioni meno spesso dotate di certificazioni energetiche avanzate, con solo il 5% dei mutui green rispetto all’11% degli italiani. L’accesso alla proprietà avviene mediamente oltre i 40 anni, con mutui più brevi e una maggiore scelta del tasso variabile rispetto ai cittadini italiani, e riguarda prevalentemente coppie o nuclei familiari con due richiedenti, mentre l’occupazione stabile, con contratti a tempo indeterminato, è il fattore comune nella stragrande maggioranza dei casi.

Geograficamente, le compravendite si concentrano nel Nord Italia (65,7%), seguite dal Centro, mentre il Sud resta marginale, con le regioni di Umbria, Emilia-Romagna e Toscana a registrare la maggiore incidenza di mutui HLTV a cittadini stranieri. Sul fronte delle nazionalità, Romania, Albania e Bangladesh rappresentano oltre la metà degli acquisti, con differenze significative: i cittadini rumeni sono i più numerosi, gli albanesi acquistano immobili più costosi e i bangladesi sono i più giovani. «Sempre più cittadini di origine straniera decidono di costruire in Italia percorsi di stabilità, lavoro e vita familiare. Il credito, se accessibile e sostenibile, diventa un fattore di integrazione», commenta Vittorio Bruno, Head of Commercial Underwriting di Qualis Credit Risk, sottolineando come questi dati riflettano non solo dinamiche economiche, ma anche una più ampia evoluzione sociale, con la casa che rimane il luogo dove questi progetti possono trovare forma e continuità.

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