Accelerano i Fondi Immobiliari italiani: +6,6% e leadership europea nel 2024 

L’Italia supera Germania e Francia nella crescita del settore, con un patrimonio record di 121,5 miliardi e previsioni rosee per il 2025

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Skyline-Milano

Il mercato globale dei fondi immobiliari segna un nuovo record, superando i 4.810 miliardi di euro nel 2024, con una crescita del 3,4% che conferma il dominio dei REIT (Real Estate Investment Trust) con il 76% del totale, mentre in Europa il patrimonio sfiora i 1.650 miliardi (+3,1%), con 2.007 fondi e 258 REIT attivi.
In questo scenario di espansione, l’Italia si distingue come locomotiva del continente: tra i cinque principali Paesi Ue, il Belpaese registra l’incremento più vigoroso del fatturato (+6,6% a 151,9 miliardi), superando la Spagna (+6,4%) e lasciandosi alle spalle Germania (314 miliardi) e Francia (214 miliardi).

I dati emergono dal 46° Rapporto «I Fondi immobiliari in Italia e all’estero» di Scenari Immobiliari e Studio Casadei, che dipinge un settore in piena accelerazione nonostante le turbolenze macroeconomiche. «Anche se lo scenario è condizionato dall’incertezza, il comparto immobiliare sta reagendo bene perché è nella sua natura essere anticiclico», sottolinea Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, evidenziando come «le motivazioni che spostano investimenti dagli Usa verso l’Europa spingono ulteriormente il mercato».

In particolare, il nostro Paese brilla con un patrimonio netto (NAV) dei fondi salito a 121,5 miliardi (+6,6%) e un patrimonio immobiliare diretto dei 675 veicoli attivi che raggiunge 139 miliardi (+6,1%), rappresentando ormai oltre il 13% del mercato europeo. «In Italia il mercato è tornato a espandersi con un’accelerazione dei prezzi superiore all’inflazione, la riduzione dei tassi che stimola i mutui e prospettive positive per tutti i settori», aggiunge Breglia, definendo i fondi «realtà stabile del nostro sistema economico».

L’analisi finanziaria rivela un indebitamento contenuto (59 miliardi, pari al 43% del patrimonio) e un ROE medio dell’1,8%, mentre spicca la solidità strutturale: come rileva la Banca d’Italia nel suo ultimo rapporto, a differenza della maggior parte dei fondi europei, quelli italiani sono costituiti in forma chiusa e non soggetti al rischio di liquidità da richieste di rimborso.

Guardando alle tendenze, Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, evidenzia che «l’asset allocation ha visto residenziale e ricettivo in crescita», con le prime 25 SGR che gestiscono il 97% del totale (650 fondi) e un patrimonio medio di 5,5 miliardi.
Le previsioni per il 2025 sono cariche di ottimismo: si stima un NAV a +5,3%, patrimonio immobiliare +5% e il numero di veicoli destinato a sfiorare quota 700. «Le indicazioni raccolte tra le SGR parlano di cauto ottimismo, con incremento delle masse gestite e diversificazione dei portafogli», conclude Zirnstein, confermando come il settore viaggi a pieno regime verso nuovi traguardi, sostenuto da un’Europa sempre più appetibile per gli investitori globali.