AMT Genova: 30 milioni in fumo dalle multe mai riscosse

La società valuta la cessione del credito mentre gli enti pubblici corrono ai ripari con nuovi finanziamenti

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La crisi finanziaria di AMT, l’azienda di mobilità e trasporti genovese, ha trovato una soluzione temporanea grazie all’intervento degli enti pubblici. Secondo l’emittente ligure Telenord, Comune di Genova, Città Metropolitana e Regione Liguria anticiperanno circa 30 milioni di euro per garantire la sostenibilità della società almeno fino alla fine dell’estate.

Ma dietro questa cifra si nasconde un dato significativo: AMT ha accumulato dal 2020 oltre 30 milioni di euro di multe mai incassate. Del totale delle sanzioni accumulate, «solo il 42% sono ritenute solvibili», cioè a carico di persone che hanno effettivamente la possibilità economica di pagare. L’azienda sta ora valutando di cedere almeno una parte di questo credito a società specializzate nel recupero, anche se non è ancora chiaro quale porzione verrà ceduta.

Il problema alla radice, secondo le rappresentanze sindacali, è la lentezza delle procedure: il Tribunale civile può emettere solo circa 1.500 decreti ingiuntivi all’anno, creando un collo di bottiglia che blocca il recupero dei crediti.

«Questa lentezza ha però un effetto collaterale: dopo i primi 60 giorni di mancato pagamento scattano more e interessi al 10%, una percentuale che si rinnova ogni sei mesi di ritardo». Insomma, mentre gli enti pubblici mettono mano al portafoglio per tamponare l’emergenza, AMT si trova con milioni di euro di crediti che restano sulla carta, intrappolati in procedure amministrative che ne impediscono la riscossione effettiva.