
«In un contesto difficile, l’Europa deve mantenere standard di regolamentazione e vigilanza rigorosi». Lo ha detto la responsabile della vigilanza bancaria Bce Claudia Buch all’Eurogruppo, che oggi ha discusso la situazione del settore finanziario (unione bancaria e creazione di un effettivo mercato integrato dei capitali). Nel momento in cui negli Stati Uniti prevale una fase di deregolamentazione, l’Europa, almeno le sue autorità di vigilanza bancaria, non sembra voler abbassare la guardia.
Buch ha fatto il punto della situazione del settore ribadendo che «i dati più recenti confermano la solidità finanziaria, la capitalizzazione delle banche dell’area dell’euro è solida, con un coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1) del 16% nel secondo trimestre del 2025». Inoltre, le banche presentano solide posizioni di liquidità. La qualità degli attivi rimane solida, con un rapporto tra crediti deteriorati e prestiti (npl) dell’1,9%, meno di un terzo del livello di dieci anni fa.
In una nota consegnata all’Eurogruppo si sottolinea che il settore bancario dell’area dell’euro dispone di riserve sufficienti per far fronte a uno scenario comune di shock geopolitico avverso. Per la Banca centrale, nel complesso, «la posizione patrimoniale delle banche dell’area dell’euro in condizioni di stress sarebbe quindi più solida rispetto a due anni fa». Tuttavia, 24 delle 96 banche del campione preso in esame dalla Bce sarebbero soggette a restrizioni sui dividendi nell’ipotetico scenario avverso.
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