Negli ultimi due anni, la Banca d’Italia ha intensificato i controlli sugli istituti minori per prevenire nuove crisi bancarie. Lo sottolinea un articolo di MF, secondo cui, nonostante la solidità del sistema e il buon stato di salute delle piccole banche, la Vigilanza teme i rischi che si creano nei periodi di benessere.
A preoccupare sono soprattutto quei sistemi di governance giudicati inadeguati. Banche con un unico azionista o consiglieri di amministrazione in carica da troppo tempo possono orientare le decisioni verso interessi personali. «Bankitalia – spiega il giornale – non tollera padri padroni e, dal 2023, ha adottato misure diverse, dai commissariamenti (Banca Valconca e Smart Bank) all’invio di funzionari (Banca di Credito Popolare Torre del Greco e Banca Privata Leasing) fino a semplici raccomandazioni (Cr Asti)».
Il filo conduttore di questi interventi è la governance: gli ultimi casi hanno riguardato sia banche tradizionali sia istituti innovativi, come spiega Luca Galli, EY risk leader, financial services. Gli intermediari coinvolti presentano dimensioni contenute e criticità nella governance e nei controlli interni. Le situazioni più frequenti riguardano una limitata dialettica del Cda, che non sempre supervisiona le scelte di business e la gestione, fino alla concessione di credito a soggetti legati agli azionisti, a causa di debolezze nei processi di monitoraggio creditizio.
Tra i casi più eclatanti c’è il commissariamento della Popolare Valconca per inadeguatezza patrimoniale e di redditività prospettica, la Smart Bank in amministrazione straordinaria per la mancata gestione del rischio tassi e la Popolare Sant’Angelo di Licata, alle prese con tensioni nella liquidità e difficoltà nel generare utili.
Anche la Banca di Credito Popolare non ha valutato bene il rischio tassi. Dopo una verifica sui titoli strutturati, la Vigilanza ha imposto all’istituto di Torre del Greco riclassificazioni contabili e svalutazioni, aggravate dall’incremento dei crediti deteriorati. Problemi simili per Banca Privata Leasing, penalizzata da alti costi di raccolta e crescita degli Npl. L’istituto avrebbe anche superato i limiti di concentrazione del patrimonio e mostrato carenze nei controlli antiriciclaggio, come Banca Profilo, con conseguenti sanzioni a manager e collegio sindacale.
Ilimity ha dovuto rivedere il bilancio per problemi di cartolarizzazione, mentre la Cassa di Risparmio di Asti ha corretto la semestrale 2024 per perdite su crediti superiori alle stime. Bankitalia ha rilevato carenze informative e commissioni non dovute.
BFF e Banca Sistema, specializzate nel factoring, hanno riclassificato crediti verso la PA come scaduti, a causa di una definizione europea più stringente di default, portando a un divieto temporaneo di distribuzione dei dividendi e all’obbligo di aumentare il capitale. Banca Progetto, commissariata dopo un’indagine su possibili finanziamenti a società legate alla ’ndrangheta, ha mostrato minore attenzione ai destinatari del credito a causa delle garanzie pubbliche. Nei casi più gravi, la Vigilanza ha proceduto a salvataggi: Valconca è finita in Cherry Bank, Sant’Angelo nella Popolare di Ragusa (ora Baps).