Boom del “BNPL”: il mercato globale verso quota 7,9 trilioni entro il 2034

E-commerce, smartphone e intelligenza artificiale spingono la crescita, ma restano i rischi di insolvenza e sicurezza. Il leader europeo Klarna alle prese con la sostenibilità dei margini

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Il mercato globale del «Buy Now Pay Later» continua a correre e si prepara a cambiare profondamente il panorama dei pagamenti digitali. Secondo il rapporto pubblicato dalla società internazionale di ricerca di mercato e analisi Research and Markets, il settore, che nel 2024 valeva 231,5 miliardi di dollari, è destinato a superare quota 1,43 trilioni nel 2029 con un tasso di crescita annuo composto del 44,1%, fino a sfiorare i 7,9 trilioni nel 2034. A trainare questa espansione sono l’esplosione dell’e-commerce, l’adozione di massa degli smartphone, l’integrazione di strumenti di intelligenza artificiale e l’utilizzo sempre più diffuso dei portafogli digitali.

La fotografia del mercato mostra un Nord America in testa con il 35,7% delle quote (oltre 82 miliardi di dollari), seguito da Europa occidentale e Asia-Pacifico, mentre le aree più dinamiche nei prossimi anni saranno Medio Oriente e Sud America, con crescite superiori al 45% annuo.

Se oggi la gran parte delle transazioni BNPL avviene online (98% del totale), nei prossimi anni sarà il punto vendita fisico a garantire il ritmo di crescita più sostenuto. I settori che più beneficeranno del boom sono l’elettronica di consumo, già leader con il 39% del mercato, ma il futuro guarda anche alla sanità, che potrebbe diventare il comparto più veloce nello sfruttare le potenzialità delle rate digitali.

La sfida si gioca anche sulla dimensione delle imprese: oggi i grandi gruppi detengono oltre il 70% del giro d’affari, ma saranno le piccole e medie aziende a rappresentare la vera frontiera di espansione.

A livello competitivo il mercato resta frammentato, con una miriade di operatori e pochi colossi a spartirsi le fette maggiori: Block, PayPal, Klarna, Affirm e Mastercard guidano la corsa, ma nessuno di loro supera il 2% delle quote.

In Europa è Klarna l’attore più attivo, ma i suoi conti non brillano. Il gruppo svedese, nel secondo trimestre del 2025, ha registrato ricavi per 823 milioni di dollari, in crescita del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Tuttavia – riferisce Citynews – le perdite nette si sono più che raddoppiate, raggiungendo circa 53 milioni di dollari. È l’effetto di una strategia che finora ha puntato soprattutto sulla crescita dei volumi, ma che deve ora fare i conti con la sostenibilità del business. Klarna attribuisce il rosso principalmente all’incremento degli accantonamenti per perdite su crediti (174 milioni, dai 106 milioni dell’anno precedente) e a un onere straordinario di 24 milioni per la ristrutturazione delle sedi.

In prospettiva rimane aperta la strada della quotazione in borsa. Prevista inizialmente per l’inizio dell’anno, la quotazione è stata rinviata a causa della volatilità dei mercati e delle tensioni globali. Con miglioramenti sul lato dei rimborsi, il progetto potrebbe essere rilanciato nei prossimi mesi.

A dispetto delle perdite, il valore dell’impresa attribuito dagli analisti – ha scritto Citynews – è di 13 miliardi di dollari, ma gli investitori hanno bisogno di segnali concreti sulla sostenibilità dei margini. Il tasso di insolvenza è sceso allo 0,89% dall’1,03%, ma probabilmente non basta.