Clima economico in peggioramento, Italia «a due velocità» secondo Acri-Ipsos

Cresce la prudenza delle famiglie e il risparmio precauzionale, aumenta lo scetticismo sull’Europa ma resta maggioritaria la fiducia nell’Unione

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Il clima economico in Italia mostra segnali di peggioramento rispetto allo scorso anno, segnala l’indagine Acri-Ipsos presentata alla 101ª Giornata Mondiale del Risparmio a Roma, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, riferisce Askanews. Nel 2025 la situazione si caratterizza per una netta «doppia velocità»: da un lato persiste il pessimismo sull’andamento dell’economia italiana ed europea, dall’altro cresce una visione meno negativa sul proprio territorio.

Nonostante il calo della disoccupazione e alcuni segnali favorevoli dal mercato del lavoro, la fiducia dei consumatori si indebolisce e prevale la prudenza, con un aumento del risparmio precauzionale, consumi più selettivi e preferenza per la liquidità. L’indagine evidenzia una spaccatura tra gli italiani: quasi quattro su dieci ritengono possibile migliorare la propria situazione economica nei prossimi anni, mentre gli altri temono stagnazione o peggioramenti.

La quota di famiglie insoddisfatte sale al 57%, e le aspettative personali per i prossimi tre anni mostrano un equilibrio tra ottimisti (38%), chi non prevede cambiamenti (39%) e pessimisti (16%).

Sul piano nazionale il pessimismo riguarda il 53%, mentre sul proprio territorio scende al 28%, bilanciato da un 26% di ottimisti. Anche le prospettive europee e mondiali registrano un calo: la fiducia nell’UE diminuisce, cresce lo scetticismo sull’euro e si affievolisce la percezione del suo contributo allo sviluppo, pur rimanendo largamente minoritaria l’idea di un’uscita dall’Unione (56% contro 24%).

La generazione più giovane resta comunque più favorevole all’Europa, mentre tra i cittadini sopra i 45 anni e nelle aree meridionali prevalgono posizioni critiche.

L’analisi evidenzia inoltre che quasi un terzo delle famiglie ha subito difficoltà lavorative nel 2025, un aumento rispetto all’anno precedente. La propensione psicologica al risparmio cresce, accompagnata da maggiore ansia per la mancanza di risorse, ma la capacità effettiva di accantonare diminuisce: solo il 41% delle famiglie riesce a risparmiare, il dato più basso dal 2018, mentre la possibilità di affrontare spese rilevanti (10.000 euro) si riduce al 36%.

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