Il 2024 ha fatto segnare un nuovo record negativo in termini di fallimenti e liquidazioni nelle principali economie del pianeta. Lo segnala il Global Bankruptcy Report 2025 di Dun & Bradstreet, provider statunitense specializzato nei dati aziendali.

Il 65% dei 47 paesi monitorati ha registrato un aumento delle bancarotte aziendali, toccando il livello più alto degli ultimi dodici anni e superando il 53% del 2019.
Tra il 2020 e il 2022 i fallimenti erano calati del 16% rispetto al biennio 2018-2019, grazie a misure straordinarie di sostegno e maggiore flessibilità da parte dei creditori. Tuttavia, con la rimozione degli aiuti pubblici e l’inasprimento delle politiche monetarie, la situazione è rapidamente peggiorata. Tra il 2021 e il 2024 il tasso di crescita annuo composto (CAGR) delle bancarotte è raddoppiato, passando dal 5% al 10%.
Le principali cause di questo incremento sono attribuite all’inflazione, all’aumento dei tassi d’interesse, alle tensioni geopolitiche, ai problemi nelle catene di approvvigionamento e alla debolezza della domanda globale.
Sul campione coperto dal report, 32 paesi hanno riportato un aumento delle bancarotte, con una crescita media annua del 12%. Tra le economie più colpite ci sono Ucraina (+126%), Polonia, Francia, Canada (+35%), Arabia Saudita, Indonesia e Australia (tutte oltre il 20%).
Nel dettaglio, la Francia ha registrato 67.830 fallimenti (+17%), colpendo soprattutto le microimprese. In Germania, il rialzo è stato del 21,9%, legato alla crisi del settore manifatturiero. Il Giappone ha segnato un +16,3% a causa della stretta monetaria, mentre la Spagna ha toccato un +25,7%. Anche l’Italia ha registrato un peggioramento. Nel 2024 le liquidazioni aziendali sono salite del 19,8% (da 7.651 a 9.162), mentre i fallimenti sono aumentati del 20%.

Sono dati, quest’ultimi, che andrebbero presi con qualche cautela, poiché contrastano con la costante diminuzione dei crediti deteriorati segnalata dai report dell’Abi e dalle autorità di vigilanza bancaria. Sul fronte opposto c’è da segnalare la Grecia, paese nel quale il numero dei fallimenti ha fatto segnare nel 2024 una significativa diminuzione del 48%.
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