In Germania si registra un forte aumento delle insolvenze relative a società di persone e di capitale. Nel 2024 le procedure di fallimento aziendale sono salite a 22.400 (+24,3% rispetto al 2023), toccando il livello più alto dal 2015. L’IWH (Leibniz-Institut Halle) rileva che il trend è proseguito nel 2025: nel primo semestre 2025 vi sono state 11.900 insolvenze di imprese (+9,4% annuo), il massimo da dieci anni.
In giugno 2025 si sono registrati 1.420 fallimenti di società (persone e capitali), un dato in calo del 4% sul mese precedente ma ancora del +23% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Complessivamente, nel 2º trimestre 2025 si è raggiunto un nuovo record con 4.524 insolvenze aziendali, superando del 7% il picco già elevato del trimestre precedente. Si tratta del numero trimestrale più alto di fallimenti in Germania dal 2005, persino superiore ai valori registrati dopo la crisi finanziaria del 2009.
I settori più colpiti
L’ondata di insolvenze è trasversale a tutti i settori, superando i livelli pre-Covid. Servizi e industria manifatturiera risultano particolarmente colpiti: nel 2024 le insolvenze nei servizi sono aumentate del +27,1%, nell’industria del +23,9%. L’IWH segnala che nel 2º trimestre 2025 si è toccato un massimo storico di fallimenti in settori chiave come industria, commercio e alberghi/ristorazione, con il maggior numero di posti di lavoro persi proprio nell’industria. Anche trasporto e logistica risultano in difficoltà: ad aprile 2025 questo comparto mostrava la più alta incidenza di insolvenze (11,3 casi ogni 10.000 imprese).
Il settore delle costruzioni rimane anch’esso vulnerabile – nel 1º semestre 2025 le insolvenze edili sono cresciute, ma solo dell’1,7%, avendo già scontato un’ondata precedente – con un tasso d’insolvenza al massimo decennale. È importante notare che, sebbene la maggior parte dei fallimenti riguardi micro-imprese, sono tuttavia enormemente aumentati i default di aziende più grandi (>50 dipendenti), con incrementi fino al +17% su base annua. I grandi default (es. catene retail, cliniche private) generano forti impatti: solo nel primo semestre 2025 hanno coinvolto 141.000 posti di lavoro (+6% annuo) e 33,4 miliardi € di crediti verso fornitori/banche, in aumento di 4 miliardi rispetto al 2024.
Impatto sul PIL tedesco e sul credito bancario
L’impennata di fallimenti è al contempo sintomo e causa della debolezza economica tedesca. La Germania ha vissuto due anni consecutivi di lieve recessione (PIL -0,3% nel 2023 e -0,2% nel 2024) – evento che non accadeva da oltre 20 anni. Le chiusure di imprese e la crisi industriale hanno contribuito a questa stagnazione. In particolare, la produzione manifatturiera tedesca nel 2024 è calata del 4,8%, trascinata dal crollo del -6,9% nella produzione di autoveicoli.
Gli economisti notano che parte delle insolvenze attuali rappresentano un «effetto di recupero» posticipato: tassi di interesse molto bassi e aiuti pandemici avevano tenuto in vita aziende deboli, ma dal 2022 il rialzo dei tassi e la fine degli aiuti hanno innescato un’ondata di «pulizia» nel tessuto imprenditoriale.
Sul fronte finanziario, i dati indicano un peggioramento della qualità del credito: secondo il Risk Dashboard EBA al 31 dicembre 2024, le banche tedesche presentano circa €345 miliardi di crediti lordi classificati in Stage 2, pari al 15,9% del totale. In altre parole, quasi un sesto del portafoglio crediti lordi delle banche tedesche rientra in Stage 2, considerando tutte le banche del campione EBA. (Fonte: EBA Risk Dashboard, IFRS 9 Q4 2024 – v. “IFRS 9 specific data” per Germania). Questi indicatori anticipatori segnalano un deterioramento strutturale nei bilanci bancari, che potrebbe tradursi in maggiori rettifiche su crediti e vincoli al finanziamento dell’economia.
I potenziali effetti sull’economia italiana
La difficoltà tedesca si riverbera sull’Italia, dato il forte intreccio manifatturiero tra i due Paesi. La Germania è il primo partner commerciale italiano e nel 2024 l’interscambio è calato di un ulteriore -4%, scendendo a 156 miliardi €. Questo calo è dovuto soprattutto alla frenata dell’export italiano verso la Germania (-3,7 mld € rispetto al 2023), segno di una domanda tedesca debole.
I settori più colpiti sono stati:
• Automotive (componentistica auto -9% nel 2024)
• Metallurgia e meccanica (acciaio e macchinari -6% circa)
Ciò riflette la recessione dell’auto in Germania e il rinvio di investimenti in macchinari a causa dei tassi alti.
Le regioni italiane più esposte:
• Lombardia (~19 mld € export)
• Veneto (~11 mld €)
• Emilia-Romagna (~10 mld €)
In rapporto al PIL regionale:
• Veneto: 6,2%
• Emilia-Romagna: 6,0%
• Lombardia: 4,6%
Nel 2024 le vendite di macchinari verso la Germania sono crollate del -10,7% in Veneto e -9,2% in Emilia-Romagna, mentre la Lombardia ha limitato la flessione a -2,9%. Anche la filiera metalmeccanica-auto ne risente: distretti come la Motor Valley emiliana e i poli dei subfornitori (es. componenti in Lombardia/Veneto) stanno affrontando calo di ordini e margini. Le difficoltà si propagano anche al settore logistico: il minor volume di scambi ha indebolito il trasporto merci. Nel 2024 la domanda di trasporto stradale in Europa ha subito un netto rallentamento: calo significativo dei volumi, riduzione dei noli, pressione sui margini degli autotrasportatori.
In sintesi, il rallentamento della Germania – specialmente nei settori auto, meccanica, logistica e metallurgia – sta frenando l’industria del Nord Italia. Ciò è particolarmente evidente in territori manifatturieri come Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, dove molte PMI fornitrici della filiera tedesca subiscono una contrazione del fatturato.
L’impatto di questo rallentamento tedesco dovrà essere attentamente monitorato nei prossimi mesi, ma una diversificazione dei mercati di sbocco e un potenziamento della domanda interna potrebbero rappresentare un valido supporto per le imprese italiane.
Bibliografia e Riferimenti
- IWH Halle – Insolvenzforschung (2025): https://www.iwh-halle.de/en/insolvency-monitor/
- Destatis – Statistisches Bundesamt (2025): https://www.destatis.de/EN
- Creditreform – Insolvenzen in Deutschland (2025): https://www.creditreform.de/aktuelles-wissen/studien/insolvenzen.html
- EBA – Risk Dashboard (Q4 2024): https://www.eba.europa.eu/risk-analysis-and-data/risk-dashboard
- Deutsche Bundesbank – Financial Stability Review (2024): https://www.bundesbank.de/en/publications/financial-stability
- BCE – Supervisory Banking Statistics (Q4 2024): https://www.bankingsupervision.europa.eu/statistics
- BMWK – Wirtschaftliche Entwicklung (2024-2025): https://www.bmwk.de
- Confartigianato – Export Regionale 2024: https://www.confartigianato.it
- Unioncamere – Dati Export Italia-Germania: https://www.unioncamere.gov.it