Inps: imprese italiane in crescita nel 2024

Il settore privato non agricolo mostra segnali positivi con incrementi di imprese e posti di lavoro, trainati da manifattura e commercio

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Il 2024 ha confermato un trend positivo per le imprese italiane del settore privato non agricolo, che registrano una crescita sia in termini di imprese attive sia di occupazione. Secondo i dati dell’Osservatorio Inps, le aziende attive hanno raggiunto quota 1.672.637, in leggero aumento rispetto all’anno precedente, mentre le posizioni lavorative medie annue salgono a 15.719.018, con un incremento del 2,48%.

Anche i contributi versati all’istituto previdenziale hanno segnato un record, superando i 171,3 miliardi di euro, con un aumento superiore al 6%, a testimonianza della resilienza delle imprese e della solidità del sistema previdenziale italiano. Il Mezzogiorno ha mostrato dinamiche particolarmente vivaci: Campania, Calabria e Puglia hanno registrato incrementi superiori alla media nazionale, segnalando una vitalità economica che si consolida.

Dal punto di vista settoriale, la manifattura resta il cuore dell’occupazione con 3,78 milioni di posizioni, pari al 24% del totale, seguita dal commercio e dai servizi di supporto alle imprese, settori che insieme rappresentano gran parte del motore economico nazionale.

La Lombardia si è confermata come la regione con la maggiore concentrazione di imprese e contributi versati, seguita da Lazio e Veneto, mentre Basilicata, Molise e Valle d’Aosta hanno mostrato la densità imprenditoriale più bassa.

Le micro e piccole imprese continuano a costituire oltre il 92% del tessuto produttivo, pur concentrando solo il 32% dei lavoratori, a differenza delle realtà più strutturate che assorbono il restante 68% dell’occupazione. Tra i comparti più rappresentati, il commercio guida la classifica, seguito da alloggio e ristorazione e dalle attività manifatturiere.

«Questi numeri raccontano un Paese che in un contesto di transizione mostra segnali incoraggianti», ha commentato il presidente Inps Gabriele Fava. «L’istituto non si limita a controllare, ma si pone come alleato della crescita: con strumenti come il pre-DURC e il Correttivo Ter al Codice della crisi d’impresa, l’Inps interviene preventivamente, sostenendo imprese e occupazione, riducendo la burocrazia difensiva e promuovendo responsabilità condivisa».

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