La regia della riscossione dei crediti va mantenuta in capo allo Stato

Cristina Tajani (PD) commenta le audizioni svolte dalla commissione Finanze del Senato sul magazzino dei crediti dello Stato

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Immagine del Senato italiano

La cabina di regia nella riscossione della gran massa dei crediti pubblici (1.273 miliardi a gennaio di quest’anno) deve rimanere ben salda nelle mani dello Stato. O comunque «di un soggetto pubblico», spiega Cristina Tajani, capogruppo del PD alla commissione Finanze del Senato, lasciando aperta la possibilità che la società pubblica Amco possa ricoprire un ruolo di collegamento tra l’Agenzia delle Entrate e i servicer privati.

Tajani commenta con Be Bankers il ciclo di audizioni svolte nelle scorse settimane dalla commissione sul «magazzino» dei crediti pubblici. Tutte audizioni – sottolinea – «molto interessanti. Hanno offerto elementi fattuali che spero il governo non trascuri».

Già, ma la principale indicazione dell’indagine conoscitiva è che l’attività di riscossione dei crediti, per la gran parte affidata all’Agenzia delle Entrate, non funziona. Gli esattori pubblici, nonostante il costo non indifferente che i contribuenti pagano per il funzionamento della macchina della riscossione (circa un miliardo l’anno), riescono a recuperare soltanto una parte di tasse, contributi e imposte locali non versate nei tempi dovuti.

Il tasso di riscossione – ha spiegato in audizione il direttore generale delle Finanze Giovanni Spalletta – per il periodo 2020-2024 si è attestato al 9,6% (appena il 6,3% per i crediti erariali). E pertanto il magazzino dei crediti continua a dilatarsi, anno dopo anno.

«È necessario che il pubblico sia più strutturato, che abbia un approccio meno burocratico e, in ogni caso, occorrerebbe valutare con attenzione i singoli segmenti del magazzino». Ma la risposta alle inefficienze – aggiunge l’esponente del PD – non sta nel trasferire l’attività di riscossione in mani private. «Non sembra essere la via più indicata. La questione ha aspetti di delicatezza che non vanno trascurati. Occorre ben valutare i comportamenti dei privati; sono necessari approcci soft da un punto di vista sociale (ad esempio nel caso di pignoramento della prima casa). Occorre mantenere un quadro solido di garanzie per chi non è in grado di onorare i suoi impegni».

Resta però il fatto che dove i privati già attualmente sono maggiormente coinvolti – è il caso della riscossione dei tributi degli enti locali – il tasso di riscossione è più elevato. «Già, ma perché l’ente locale può disegnare il perimetro della collaborazione con i privati per tener conto di una sensibilità sociale verso le situazioni di maggior bisogno. Non ho alcun elemento pregiudiziale ma vorrei che il soggetto pubblico declinasse per intero le sue responsabilità».

Tajani è più possibilista sull’intervento dei servicer qualora un ruolo centrale nella partnership fosse svolto da un soggetto pubblico, come ad esempio Amco, il gruppo attivo nelle riscossioni che fa capo al MEF. Sarebbe una soluzione maggiormente in grado – spiega – di «rispecchiare priorità e sensibilità sociali».

L’altro obiettivo delle audizioni svolte al Senato è stato quello di offrire ai parlamentari spunti di riflessione sul disegno di legge cosiddetto di «rottamazione quater», appena presentato dai parlamentari della Lega. Sulla proposta il giudizio del PD è sostanzialmente negativo. «Abbiamo molte perplessità ad avviare un nuovo provvedimento di agevolazione senza aver fatto una valutazione complessiva sulla rottamazione quater, peraltro ancora in corso. Tutti gli auditi non hanno fatto che ripetere che gli annunci di ulteriori provvedimenti di favore hanno impatti sui comportamenti dei contribuenti e sul gettito fiscale. Siamo contrari a modalità di rateizzazione troppo dilatate nel tempo. Nel complesso il provvedimento ha molte falle, vedremo che correzioni interverranno nel corso del dibattito parlamentare».

Sui temi dei crediti dallo Stato e del possibile coinvolgimento dei servicer nel compito di riscossione, il 9 maggio prossimo si svolgerà un webinar organizzato da Alma Iura in partnership con EY e Intrum. Vi prenderanno parte: Massimo Garavaglia, presidente della commissione Finanze del Senato, il direttore scientifico di Be Bankers Marco Rossi, Michele Thea, Partner di EY, Europe West NPE Leader, ed Enrico Risso, Amministratore Delegato di Intrum Italy.

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