
La Bce lancia un nuovo allarme sugli stablecoin denominati in dollari o multivalute. Intervenendo ieri a un evento del Financial Times, Christine Lagarde (presidente della Banca Centrale Europea) – ha riferito Radiocor – ha spiegato che, se queste monete digitali private dovessero diffondersi su larga scala in Europa, potrebbero mettere a rischio la sovranità monetaria e limitare la capacità della Bce di condurre la politica monetaria. Non si tratta di un pericolo teorico: l’ingresso massiccio di moneta privata e il rischio di «estrazione del signoraggio» potrebbero avere conseguenze reali sulla stabilità finanziaria dell’intero continente.
«Ancora più importante – ha detto Lagarde – è la possibilità che alcuni emittenti facciano leva sulle disparità di trattamento del Genius Act americano rispetto al regolamento Micar europeo per emettere stablecoin denominate in dollari, o multivaluta, in modo da attrarre risparmi europei che non sarebbero governati dalle regole europee, specie in termini di rimborso, riserve e soprattutto risoluzione». Un tema «che non è ancora considerato sistemico ma potrebbe diventarlo; su questo dobbiamo essere il più vigili possibile».
Nel corso dello stesso incontro Lagarde ha detto che la Bce rivedrà al rialzo le stime di crescita per l’eurozona. Il continente «sta resistendo – ha sottolineato – meglio di quanto avessimo previsto ad aprile». A settembre la banca centrale aveva già corretto al rialzo le previsioni per il 2025 dallo 0,9% all’1,2%. E ieri la presidente della Bce ha detto che «potremmo rifarlo a dicembre». Giovedì 18 è prevista la prossima riunione del Consiglio direttivo, che dovrebbe decidere sui tassi e rivedere i pronostici su crescita e inflazione. «Quando è arrivato l’effetto delle tariffe, quando l’incertezza è aumentata e la guerra impazzava, tutti pensavano che l’economia dell’area euro sarebbe crollata, ma non è stato così», ha spiegato Lagarde. Anche sull’inflazione al 2%, in linea con l’obiettivo statutario della Bce, «siamo in una buona posizione».
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