Senza aver sottoscritto la polizza di copertura sui rischi catastrofali, una piccola impresa perderà il diritto ad accedere alla garanzia sui prestiti bancari fornita dal fondo per le Pmi controllato dal Mediocredito Centrale (Mcc). Lo ha scritto Il Sole 24 Ore in relazione ai possibili contenuti della riforma delle garanzie pubbliche sui crediti su cui sta lavorando il governo. Una stretta rispetto alla struttura attuale delle garanzie era stata preannunciata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel corso della recente assemblea dell’Abi.
E tra le principali novità in arrivo – secondo il quotidiano – dovrebbe appunto essere compresa l’esclusione delle garanzie per le Pmi non assicurate. L’obbligo di copertura assicurativa per le piccole e medie imprese scatterà a fine anno e, pertanto, a partire da quella data dovrebbe entrare in vigore anche l’esclusione delle garanzie per le imprese inadempienti.
Le conseguenze sarebbero rilevanti, considerato che per i finanziamenti finalizzati a fornire liquidità la regola generale oggi prevede che la copertura massima della garanzia sia pari al 50 per cento; nel caso di prestiti per investimenti il tetto sale all’80 per cento.
La legge di bilancio per il 2024, che ha introdotto l’obbligo di copertura assicurativa delle imprese per i rischi di catastrofi naturali, non ha previsto una sanzione diretta per chi non assolverà all’obbligo. Ma ha precisato che della mancata polizza «si terrà conto» nell’erogazione di incentivi ed agevolazioni pubbliche. Quali? Per circoscrivere le aree di incertezza nel perimetro potenzialmente assai vasto dei sussidi dello Stato all’economia, un decreto del Mimit firmato a metà giugno dal ministro Adolfo Urso – pubblicato il 25 luglio sul sito del ministero – ha indicato una prima lista di incentivi che verrebbero a decadere in mancanza della polizza cat nat.
L’elenco, peraltro non esaustivo come ha successivamente chiarito lo stesso dicastero, riguarda tra l’altro il sostegno alle start up innovative, i contributi erogati dal Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa, e gli interventi di riqualificazione destinati alle aree di crisi industriale.