UE, accordo governi su armonizzazione di alcuni aspetti dei fallimenti

La posizione comune del Consiglio europeo si è concentrata soprattutto sul meccanismo di prenegoziazione (pre-pack) della liquidazione delle aziende fallite. il ministro della Giustizia italiano Nordio ha espresso “rammarico” per lo stralcio delle norme che avrebbero comportato un iter semplificato per le microimprese

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I governi dell’Unione europea hanno raggiunto una posizione comune in merito a una direttiva per armonizzare «alcuni aspetti delle normative sui fallimenti». Lo riferisce il Consiglio europeo, secondo cui in questo modo i meccanismi di insolvenza nazionali si avvicineranno tra loro, rendendo l’Ue «più attraente per gli investitori esteri e per gli investitori transfrontalieri».

L’intesa si concentra su meccanismi di pre-negoziazione della liquidazione delle attività delle aziende fallite, o di parte di esse (pre-pack mechanism), che secondo i propositi del Consiglio renderà più brevi le procedure di vendita dopo l’apertura di un fallimento.

Ciò consentirà – ha precisato un comunicato del Consiglio – «di eseguire la vendita e di ottenere il ricavato poco dopo l’apertura della procedura di insolvenza formale volta a liquidare un’azienda». Nell’ambito del meccanismo pre-pack, «sarà possibile trasferire automaticamente i contratti esecutivi, ovvero i contratti essenziali per la continuazione dell’attività, dal debitore all’acquirente dell’impresa senza il consenso della controparte del debitore. Tuttavia, il Consiglio ha incluso una serie di garanzie a tutela della libertà contrattuale».

Un’altra novità della legge è che, in determinate circostanze, i comitati dei creditori dovranno essere istituiti in tutti gli Stati membri. Questo rafforzerà la posizione dei creditori nella procedura di insolvenza e garantirà il coinvolgimento di singoli creditori che, altrimenti, potrebbero non partecipare alla procedura, ad esempio a causa di risorse limitate o mancanza di prossimità geografica.

Nel dicembre 2024, il Consiglio aveva già raggiunto un compromesso su altri aspetti del progetto di direttiva, in particolare sulle misure volte a preservare la massa fallimentare, sugli obblighi degli amministratori di richiedere l’apertura di procedure di insolvenza e sugli obblighi di trasparenza.

Sulla base della posizione raggiunta oggi, il Consiglio potrà avviare i negoziati con il Parlamento europeo, non appena avrà definito la propria posizione, al fine di definire una legge definitiva.

Contesto. La direttiva è stata proposta dalla Commissione il 7 dicembre 2022, insieme ad altre misure volte a sviluppare ulteriormente l’Unione dei mercati dei capitali dell’UE. Partecipando a una sessione pubblica del Consiglio Ue a Lussemburgo, il ministro della Giustizia italiano Carlo Nordio ha assicurato il sostegno del governo alla nuova normativa, anche se ha espresso «rammarico» per lo stralcio delle norme che riguardano un iter semplificato per le microimprese. Nordio si è in particolare riferito allo «stralcio dell’articolo del titolo sesto finalizzato all’armonizzazione delle insolvenze delle microimprese, attraverso la previsione di una procedura di liquidazione semplificata, che avrebbe apportato indubbi vantaggi a un segmento molto significativo del mercato europeo».