Ue, consultazione sul rischio di mercato: Bruxelles punta su banche più solide

La Commissione europea rivede il quadro prudenziale di Basilea 3, mentre la Bce evidenzia la maggiore redditività e solvibilità degli istituti europei

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La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica sul nuovo quadro prudenziale per il rischio di mercato delle banche, parte della revisione del portafoglio di negoziazione prevista dagli standard di Basilea 3. L’obiettivo è calibrare con maggiore precisione i requisiti patrimoniali rispetto ai rischi effettivi delle attività di mercato, rafforzando la solidità del sistema bancario e garantendo un’applicazione coerente con gli altri principali Paesi.

Come riportato da Radiocor, Bruxelles ha già adottato atti delegati per rinviare al 1° gennaio 2027 l’entrata in vigore delle nuove regole, utilizzando la proroga massima consentita dal regolamento sui requisiti patrimoniali. La scelta risponde alla necessità di mantenere condizioni di parità tra gli istituti europei e quelli di altre giurisdizioni internazionali, ancora in ritardo sull’attuazione del pacchetto Basilea 3.

La consultazione, aperta fino al 6 gennaio 2026, servirà a valutare possibili modifiche da introdurre attraverso un atto delegato che limiti gli effetti negativi sul capitale per un periodo di tre anni, fino al 2029. Tra le ipotesi c’è l’introduzione di un «moltiplicatore» correttivo, pensato per ridurre l’impatto dei nuovi requisiti patrimoniali sulle banche più esposte alle attività di mercato.

Sullo stato di salute del settore, il vicepresidente della Banca centrale europea, Luis de Guindos, ha ricordato che «le banche europee sono in media solventi, dispongono di liquidità sufficiente e sono oggi molto più redditizie rispetto al passato». Prima della pandemia, ha spiegato, il ritorno sul capitale proprio era intorno al 4%, mentre «ora siamo al di sopra del 10%. È un dato importante perché rafforza la capacità delle banche di affrontare i rischi e di sostenere l’economia reale».

De Guindos ha aggiunto che il quadro complessivo del settore bancario è «molto migliore rispetto a cinque, sei o sette anni fa» e che la Bce punta ora a semplificare la normativa vigente «non per deregolamentare, ma per renderla più chiara ed efficace, così da ridurre gli oneri amministrativi senza compromettere la solidità patrimoniale degli istituti». Il vicepresidente ha concluso sottolineando che la semplificazione riguarderà in particolare tre aree — struttura del capitale, rendicontazione e vigilanza — con raccomandazioni attese entro la fine dell’anno.

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