Lovaglio lancia la sfida a Nagel: «Marchio Mediobanca salvo, ma via il management»

L’AD di Mps punta a un cambio di vertice dopo la scalata

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La sede di Mediobanca in Piazzetta Cuccia, Milano

Luigi Lovaglio ha rotto gli indugi e, in un’intervista a Bloomberg Tv, ha tracciato con decisione il futuro di Mediobanca, nel caso in cui l’operazione di acquisizione da parte di Mps andasse in porto. In particolar modo, l’amministratore delegato dell’istituto senese ha confermato la volontà di mantenere il marchio Mediobanca, annunciando invece un cambio radicale ai vertici: «Cercheremo un nuovo top manager», ha dichiarato, mettendo di fatto alla porta l’attuale CEO Alberto Nagel. Parole decise che segnano un netto punto di rottura tra le due visioni strategiche.

Lovaglio si è detto certo del successo dell’OPA, convinto di superare la soglia del 66% del capitale, aggiungendo che l’attuale amministratore delegato non ha mostrato interesse nel collaborare, rifiutandosi anche di rispondere a una sua telefonata.

Nel frattempo, intorno a Piazzetta Cuccia le cose sembrano sgretolarsi lentamente, scrive il quotidiano Domani. I soci del patto di consultazione, già indebolito dall’uscita di Mediolanum, perdono un altro tassello: anche il gruppo Lucchini ha venduto le sue 124mila azioni, portando la forza dell’accordo ad appena l’8% del capitale.

Nagel continua a opporsi all’offerta pubblicamente, sollevando dubbi sul ruolo ambiguo di alcuni soci presenti sia nell’azionariato di Mediobanca che in quello di Mps, oltre a criticare l’intervento del governo, detentore del golden power e contemporaneamente azionista di maggioranza.

Lovaglio respinge le critiche e rilancia, sottolineando come gli investitori chiave – Caltagirone e Delfin – siano sostenitori dell’operazione sin dall’inizio, ma senza alcuna ingerenza. A suo dire, le due banche non hanno molti punti in comune, e proprio questa differenza rende il progetto interessante. Resta però la questione della governance: la figura cercata per guidare la nuova Mediobanca sarà «brillante e internazionale», ha spiegato, e dovrà essere in grado di motivare e coinvolgere l’intero personale, in particolare la divisione investment banking.