Europa: tensioni geopolitiche potrebbero avere un forte impatto sulle banche, dice Buch (BCE)

Nel caso peggiore ipotizzato negli stress test della banca centrale l’Npl ratio salirebbe dal 2 al 5,8 per cento

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Claudia Buch, presidente del Consiglio di vigilanza della Banca centrale europea. (Foto credits: Frank Rumpenhorst. Fonte: Deutsche Bundesbank)

Le tensioni commerciali e geopolitiche potrebbero avere un forte impatto sulle banche, portando a un aumento dei crediti deteriorati. L’allarme è arrivato da Claudia Buch, presidente del Consiglio di vigilanza della Banca centrale europea.

Durante un’audizione presso la Commissione Affari economici del Parlamento europeo, Buch ha rivelato che la sua organizzazione ha ipotizzato uno scenario avverso in cui si prevede un peggioramento delle tensioni geopolitiche, associato a dazi più elevati, con conseguente maggiore incertezza, minore fiducia dei mercati e crescita più lenta.

Nello scenario peggiore, ha avvertito Buch, il rapporto tra crediti deteriorati e impieghi «aumenterebbe al 5,8%, raggiungendo livelli visti l’ultima volta nel 2014». Attualmente, ha ricordato, gli NPL si attestano intorno al 2%.

Sempre nello scenario peggiore, ha proseguito, «le perdite aggregate ammonterebbero a 628 miliardi di euro, ovvero 80 miliardi (+14%) in più rispetto al precedente stress test». Una parte delle perdite verrebbe comunque assorbita da un miglioramento dei profitti.

Un problema specifico riguarda le piccole banche.
«In Europa abbiamo visto una riduzione molto rilevante dei crediti deteriorati, sia nelle banche grandi sia nelle piccole. Ma ci sono ancora sacche di vulnerabilità, piccole banche che hanno esposizioni relativamente alte, che sono piccole e non per forza sistemiche, ma come autorità di vigilanza dobbiamo assicurare che anche i depositi nelle piccole banche siano ben protetti».

In molti casi, «vediamo banche piccole che rinnovano i crediti a rischio perché non sanno come gestirli».
Quindi, «abbiamo definito degli strumenti per applicare delle aspettative di vigilanza per le banche più piccole sugli Npl, in modo che ci siano abbastanza accantonamenti e che, nel corso del tempo, possano smaltire questi crediti deteriorati. Ne stiamo discutendo» con le autorità europee e nazionali.

Nel 2026 la BCE realizzerà uno stress test tematico che, a differenza di quello attuale basato su uno scenario comune, valuterà per ciascun istituto specifici rischi geopolitici in grado di incidere su redditività, solvibilità e liquidità.

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