Banca Ifis: utile consolidato a 472,3 milioni nei primi nove mesi del 2025

Il risultato incorpora in misura sostanziale gli effetti del badwill (per 400 milioni) derivante dall’acquisizione di Illimity. Confermata la guidance di utili (160 milioni) per l’intero anno, escludendo gli effetti dell’operazione straordinaria

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Frederik Geertman, amministratore delegato Banca Ifis

Banca Ifis ha chiuso i primi nove mesi 2025 con un utile netto consolidato di 472,3 milioni. Il risultato risente in modo sostanziale degli effetti del consolidamento di Banca Illimity e, in particolare – è scritto nel rendiconto intermedio di gestione pubblicato dalla banca – dell’avviamento negativo (badwill) della banca recentemente acquisita con Opas, pari a 400 milioni.

L’utile normalizzato del periodo di pertinenza della capogruppo si è attestato a 102 milioni, in diminuzione di 14 milioni, in gran parte (per 11 milioni) rappresentati dalle perdite dell’unità acquisita con l’offerta pubblica.

Al netto del contributo di Illimity, il margine di intermediazione di Banca Ifis standalone è pari a 489,7 milioni di euro, rispetto ai 531,8 milioni dei primi nove mesi del 2024. Il risultato, «ha risentito della tipica stagionalità» del periodo estivo del business Npl e dell’evoluzione meno favorevole dei tassi di riferimento, ha spiegato il gruppo in una nota.

Il gruppo ha approvato la distribuzione di un acconto sul dividendo 2025 pari a 1,2 euro per azione, per un totale di 73 milioni di euro. Confermata inoltre la guidance di utile di 160 milioni di euro per il 2025 per Banca Ifis, escludendo gli impatti dell’operazione straordinaria. In particolare, il processo di integrazione di Illimity in Ifis è avviato e sono confermate le sinergie di 75 milioni di euro annunciate con l’Opas. Solida è la posizione di capitale, con un CET1 al 14,25%, in linea con gli obiettivi dell’Opas.

Il contributo di Illimity

Per quanto attiene ai principali settori di attività, il comparto Commercial & Corporate Banking ha conseguito ricavi di 256,9 milioni di euro (in leggera diminuzione rispetto ai 269,3 milioni di euro dei primi nove mesi 2024 per il maggiore costo del finanziamento), e il Settore Npl pari a 210,6 milioni (in leggera contrazione rispetto ai 215,7 milioni per i minori acquisti di portafogli Npl).

«I risultati dei primi nove mesi evidenziano la solidità del modello di business di Banca Ifis e ci consentono di confermare la guidance per l’utile netto del 2025, in ottica stand-alone», ha commentato Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis, sottolineando che «la banca si è dimostrata in grado di compensare lo scenario dei tassi in riduzione e ha mantenuto un solido controllo del rischio, pur in uno scenario macroeconomico complesso».

«Nei prossimi mesi saremo in grado di determinare con più precisione il contributo finanziario di Illimity al nostro gruppo e continuerà l’analisi degli asset in un’ottica di creazione di valore nel lungo periodo».

In questo ambito, «la vendita del 50% di Hype a Banca Sella Holding rappresenta un primo passo significativo. Il management è concentrato sul progetto di integrazione, sulla riduzione del costo del funding e sullo sviluppo commerciale della combined entity».

I Core originated NPE ratio lordo e netto del Gruppo Banca Ifis al 30 settembre 2025, relativi alla propria attività creditizia verso la clientela, sono pari rispettivamente al 4,7% e al 2,7%, e sono stati calcolati escludendo i crediti del Settore Npl, su cui si esercita uno specifico ramo di attività della banca, i titoli di Stato valutati al costo ammortizzato nonché le attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (POCI), o con essi come sottostanti, sia per finalità di business (ad esempio, per il rilancio e la valorizzazione di imprese in situazioni di temporanea difficoltà) sia emerse in seguito a operazioni di business combination.

Nella presentazione agli analisti è sottolineato infine come l’attività di recupero dei crediti deteriorati acquisiti dalla banca mostri una forte resilienza. In particolare, gli incassi (collection) derivanti da attività giudiziali ed extragiudiziali sono ammontati a 94 milioni nel terzo trimestre dell’anno.

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