L’andamento dei crediti deteriorati nelle major del sistema creditizio italiano è rimasto stabile nei primi nove mesi del 2025. Secondo quanto emerge dai dati di bilancio dei principali 7 istituti della penisola, elaborati da Value Partners, l’NPL ratio lordo è rimasto stabile al 2,5%, nonostante il contesto di incertezza per le imprese italiane, dato dalla stagnazione del PIL e dalle tensioni commerciali in corso. All’interno della categoria complessiva dei deteriorati, nei primi nove mesi c’è stato un rialzo delle sofferenze (+7%), mentre sono calate le inadempienze probabili (-3%) e le esposizioni scadute (-9%). Nel complesso, le coperture delle sette banche a fronte dei deteriorati sono lievemente salite (da 48,6% di fine 2024 al 49,2%).
Guardando nel complesso ai dati di bilancio al 30 settembre scorso, le sette maggiori banche italiane hanno aumentato ulteriormente gli utili, arrivando a quota 21,6 miliardi, con un rialzo del 9% rispetto ai 19,8 miliardi dello stesso periodo del 2024. Il margine di interesse è sceso del 5,6% a causa del calo dei tassi, ma questo fattore è stato compensato dalla crescita delle commissioni nette (+5,9%) e degli altri proventi (+23%). In termini assoluti, le sette banche hanno perso 1,8 miliardi di interessi, ma hanno aumentato le fee di 1,1 miliardi (derivanti da gestione patrimoniale e bancassurance) e gli altri ricavi di 924 milioni, in gran parte derivanti dal risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value.
«Le banche continuano a mantenere alta l’attenzione alle spese e la disciplina di costo», ha rilevato Pietro Galiberti, associate di Value Partners, «Inoltre continuano gli investimenti in nuove tecnologie per recuperare efficienza».
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