C’è una ripresa nella domanda di credito da parte delle imprese italiane. A dirlo è la Banca d’Italia attraverso la sua indagine Regional Bank Lending Survey, condotta dalle filiali regionali e riferita al primo semestre di quest’anno per un campione di 235 banche, di cui 163 BCC. I dati dello studio rilevano come le aziende stiano tornando a bussare alla porta delle banche, principalmente per finanziare i loro progetti di investimento.
Un segnale che potrebbe indicare una maggiore fiducia nel futuro. L’aumento riguarda un po’ tutto il Paese e coinvolge soprattutto le imprese della manifattura e dei servizi, che hanno fatto registrare incrementi nelle richieste di finanziamenti praticamente ovunque. Il Mezzogiorno si distingue per un aumento della domanda di credito maggiore rispetto alle altre aree del Paese.
Discorso leggermente diverso per il settore delle costruzioni, dove la crescita si concentra nel Nord Ovest e nelle regioni del Mezzogiorno. Via Nazionale indica proprio gli investimenti come principale motore di questa dinamica positiva.
Per quanto riguarda le condizioni applicate dalle banche, la situazione è sostanzialmente rimasta invariata per le imprese in generale, anche se nel comparto edilizio gli istituti di credito hanno stretto un po’ i cordoni della borsa.
Non sono solo le aziende a chiedere più prestiti: anche le famiglie hanno aumentato le richieste sia di mutui per la casa sia di credito al consumo, in tutte le zone del Paese. Qui, però, le banche hanno inasprito le condizioni soprattutto sul fronte del credito al consumo, con il Mezzogiorno che ha visto le maggiori restrizioni.
Capitolo depositi: la domanda da parte dei risparmiatori è salita nel Nord Est e al Centro, è scesa al Sud e non si è praticamente mossa nel Nord Ovest. Le banche, intanto, hanno abbassato gli interessi riconosciuti sui depositi e sugli altri strumenti di raccolta.
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