Illimity: Opas Banca Ifis congrua dal punto di vista finanziario ma carente sul lato industriale

La banca di Corrado Passera si esprime sull’offerta di acquisto lanciata dall’istituto della famiglia Fürstenberg

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Il Cda di illimity considera «congruo» il corrispettivo dell’Opas lanciata nei suoi confronti da Banca Ifis, ma, al tempo stesso, sottolinea i «rischi e incertezze connesse alle carenze informative, alle sinergie attese, ai differenti modelli industriali» delle due entità coinvolte nell’operazione. È, in sintesi, il giudizio espresso da illimity nel cosiddetto «comunicato dell’emittente», con il quale la disciplina dell’Opa richiede alle società sotto scalata di pronunciarsi nel merito per offrire ai propri azionisti una chiave di lettura.

La valutazione del board è giunta alla vigilia dell’avvio della raccolta delle adesioni, iniziata stamani (si concluderà il 27 giugno). Gli azionisti della banca dovranno decidere se accettare un corrispettivo composto, per ciascun titolo di illimity, da 0,1 azione di Banca Ifis e da una componente in denaro di € 1,506.

Il Cda della banca, nel suo comunicato, oltre alla congruità del prezzo proposto, prende anche atto del fatto che l’integrazione delle due entità, ove si realizzasse e nonostante i profili di rischio e di incertezza evidenziati, potrebbe avere effetti sul business di illimity, quali, ad esempio, la «naturale riduzione del profilo di rischio relativo degli attivi dell’emittente». Un beneficio stimato da Banca Ifis in 225 punti base in caso di adesione all’offerta pari al 45% dell’azionariato.

Gli aspetti positivi, appunto, non includono il versante industriale dell’operazione.
Il comunicato dell’emittente ha richiamato, in particolare, i seguenti aspetti problematici:

  • assenza di un piano industriale stand alone dell’offerente e di dettagli sugli effetti attesi dall’operazione;
  • assenza di un’esaustiva informativa in relazione alle sinergie attese dall’offerente;
  • incertezze sulle strategie ICT dell’offerente, tenuto conto che l’architettura tecnologica e il relativo modello di gestione dell’Offerente e dell’Emittente sono tra loro non omogenei;
  • incertezza sui riflessi occupazionali potenzialmente derivanti dall’OPAS;
  • differente modello industriale (anche per quanto riguarda il factoring, il corporate banking e gli investimenti diretti in NPL) tra l’Offerente e l’Emittente;
  • la patrimonializzazione dell’Offerente risulta dipendente dal livello di adesione all’Offerta. In caso di adesione minima all’Offerta (45% più un’Azione illimity), gli impatti sul Common Equity Tier 1 Ratio pro-forma consolidato di Banca Ifis, principalmente derivanti dalla presenza di minoranze, porterebbero il Common Equity Tier 1 Ratio al di sotto del 14%;
  • passaggio da una public company a una realtà a controllo concentrato, ulteriormente rafforzato dal voto maggiorato previsto nello statuto dell’Offerente.

Queste considerazioni, se l’offerta fosse interamente in contanti, dovrebbero spingere gli azionisti di illimity a portare le loro azioni in adesione, tenuto conto che il prezzo è considerato congruo. Poiché però l’offerta include come corrispettivo anche una quota di azioni di Banca Ifis, i rilievi dovranno essere valutati dai soci della banca di Passera, almeno coloro che decideranno di tenere i titoli di Banca Ifis anche all’indomani di un’eventuale conclusione positiva dell’offerta.