Europa: in leggero aumento i crediti deteriorati a € 375 miliardi

L’Autorità bancaria europea ha pubblicato il rapporto sul rischio a fine 2024

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Crescono lievemente i crediti deteriorati in Europa, mentre quelli in fase 2 registrano un aumento. Lo segnala l’Eba nel suo rapporto sul rischio a fine 2024, quando l’Npl ratio ha raggiunto l’1,88% e i prestiti classificati in “fase 2” (presentano un significativo incremento del rischio di credito rispetto alla loro classificazione iniziale, ma non ancora tali da essere considerati crediti deteriorati) hanno raggiunto livelli storicamente elevati, rappresentando il 9,7% dei prestiti totali, principalmente a causa di un aumento dei prestiti alle famiglie.

Nel complesso, il settore bancario nella Ue continua a mostrare resilienza in termini di capitale, liquidità e redditività, ma gli eventi geopolitici potrebbero rappresentare sfide significative per il settore. A fine 2024, le banche mantenevano «una robusta base di capitale mentre i profitti erano a livelli storicamente alti». Tuttavia, «l’accresciuta incertezza e la volatilità dei mercati finanziari potrebbero porre sfide per la sostenibilità».

C’è un allarme sugli effetti della guerra commerciale scatenata dagli USA. «In un contesto di aumento dei dazi doganali, le economie della Ue» – sottolinea il report – «potrebbero essere particolarmente colpite negativamente a causa della loro apertura e dipendenza dai flussi commerciali internazionali. L’introduzione di dazi potrebbe avere un impatto particolarmente negativo sui settori con flussi di esportazione significativi verso gli Stati Uniti. Tra questi settori figurano il settore manifatturiero, come quello automobilistico e farmaceutico, nonché le industrie legate all’acciaio e all’alluminio, all’estrazione mineraria e alle cave, nonché all’agricoltura».

Il fatto è che «parecchie banche presentano esposizioni significative nei settori manifatturieri e le esposizioni verso controparti statunitensi, incluso il debito sovrano statunitense, non sono irrilevanti». Infine, si segnala l’aumento delle esposizioni al debito sovrano nel contesto della maggiore spesa per la difesa. L’Eba indica che «l’aumento della spesa per la difesa può sostenere la crescita economica, ma aumenta la pressione sulle risorse fiscali, soprattutto nei paesi con livelli di debito già elevati».