Auto, le aziende europee del comparto in crisi: crescono le insolvenze

La transizione all'elettrico e le tensioni geopolitiche: le case automobilistiche tedesche rischiano di perdere 730mila posti di lavoro. In Germania nel 2023 le insolvenze sono cresciute del 13%

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Il settore automobilistico in Europa è alle prese con una serie di sfide, che potrebbero ridurre gli operatori sull’orlo dell’insolvenza. Da un lato l’adattamento alla transizione verso i veicoli elettrici, dall’altro la gestione delle tensioni geopolitiche e le incertezze normative. A dipingere il quadro – a tinte fosche – della crisi del settore è lo studio di Allianz Trade “Prospettive globali per il settore automobilistico: sterzare attraverso le turbolenze”.

La crisi del settore

Il comparto automobilistico nei Paesi Ue è alle prese al tempo stesso con una diminuzione delle vendite, un aumento delle insolvenze aziendali (+13% nel 2023) e una riduzione dell’occupazione. Le case automobilistiche sono alle prese con la necessità di rimanere competitive e adattarsi rapidamente per sopravvivere in questo ambiente in continua evoluzione. Nel 2022, l’Ue ha esportato automobili per un valore di 158 miliardi di euro, pari al 2,8% del valore totale delle esportazioni del blocco.

La Germania domina il settore in Europa, rappresentando il 12% del numero di imprese, il 28% degli occupati e il 34% del fatturato. Secondo lo studio, le immatricolazioni totali di auto sono aumentate del +11,3% nel 2023, ma si prevede che la crescita rallenterà drasticamente nel 2024 (+1,9%). Le vendite di veicoli elettrici sono in aumento, con previsioni di superare i 18milioni nel 2024, soprattutto in Europa (+41,2%). D’altra parte, le case automobilistiche devono far fronte a una riduzione del potere di stabilire i prezzi e della contrazione dei margini a causa dell’intensificarsi della concorrenza e di un contesto incerto.

La transizione ecologica e le sue implicazioni

L’industria automobilistica globale sta affrontando il passaggio ai veicoli elettrici, con la Cina emergente come leader nel settore. Le case automobilistiche europee, in particolare quelle tedesche, stanno perdendo terreno e al tempo stesso lottano per competere nel mercato dei veicoli elettrici, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. Non è facile produrre modelli a prezzi accessibili in modo redditizio (i veicoli elettrici costano ancora il 27% in più rispetto alle auto a benzina). Di conseguenza, le case automobilistiche dell’Ue stanno registrando un notevole calo della quota di mercato.

La situazione riguarda in particolare la Germania, dove la transizione in corso sta portando a un calo delle imprese: da un lato crescono le aziende del settore manifatturiero e dall’altro si riduce segmento del commercio/manutenzione. Le insolvenze del settore auto in Germania sono ad oggi contenute, rispetto ad altri Paesi come Francia e Regno Unito. Tuttavia, la tendenza all’aumento (+13% nel 2023) conferma che un numero maggiore di aziende sta lottando per adattarsi ai cambiamenti del settore. La trasformazione ha già avuto impatti visibili sull’occupazione in Europa, mettendo a rischio 730.000 posti di lavoro di cui almeno 260mila in Germania.

Negli Stati Uniti, la transizione verso i veicoli elettrici è incentivata dalla politica industriale, ma i costi rimangono un ostacolo significativo. La politica potrebbe influenzare drasticamente il futuro dell’industria automobilistica statunitense, con una potenziale seconda presidenza Trump che potrebbe cambiare le carte in tavola. Inoltre, da parte di Ue e Usa c’è una crescente preoccupazione per la dipendenza dalle forniture cinesi di batterie per veicoli elettrici, con i governi che intensificano i controlli sulle importazioni e le restrizioni commerciali.