Banca AideXa accelera sui finanziamenti

In occasione dell’apertura della nuova sede milanese aggiornati i numeri sull’andamento della fintech bank

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Banca AideXa, la fintech bank delle micro e piccole imprese, ha inaugurato la sua nuova sede a Milano e ha colto l’occasione per fare il punto sulla sua crescita. Da quando la banca è stata fondata nel 2020 – hanno spiegato Roberto Nicastro e Marzio Pividori, rispettivamente Presidente e CEO della banca – AideXa ha raccolto oltre 100 milioni di capitale, ha superato i 20mila clienti e raddoppiato il numero di dipendenti (da 70 a 130 persone). Dall’inizio dell’anno ha erogato circa 340 milioni di finanziamenti (+33%) a micro e piccole imprese che rappresentano il suo target.

L’obiettivo è di arrivare al più presto a 500 milioni di finanziamento puntando a un’espansione dei costi inferiore a quella degli affidamenti. «Siamo nati – ha sottolineato Nicastro – per dare una risposta a una parte trascurata del paese».

«Ci aspettiamo un fine anno in crescita come ricavi e erogato di nuovi crediti nonostante il calo dei tassi – ha detto a sua volta Pividori – Siamo pronti a raccogliere i frutti di quanto fatto finora e continueremo a rafforzare la nostra capacità di raggiungere i clienti potenziando i canali digitali e le partnership con mediatori, agenti, confidi e altri operatori finanziari».

AideXa è una banca senza sportelli che fa largo uso della tecnologia per assistere i clienti – una platea di artigiani, piccole società e imprenditori con un taglio medio di prestiti che non supera i 150mila euro – valutarne il merito di credito e decidere se affidare loro i fondi.

«Siamo in grado di concedere il credito tra 4 e 25 giorni rispetto ai 60-90 delle banche tradizionali», ha detto ancora Nicastro.

Tra le fonti digitali di cui la banca si avvale per lo scoring dei clienti, il presidente di AideXa ha citato in particolare la PSD2 (Payment Services Directive 2), la normativa europea che regola i servizi di pagamento per promuovere l’innovazione, aumentare la concorrenza e migliorare la sicurezza dei pagamenti online. In particolare, la direttiva consente a terze parti, con l’accordo del potenziale cliente, di accedere ai dati del suo conto corrente, dando così modo di ricostruire la sua storia creditizia e di verificare la puntualità dei pagamenti (ad esempio quelli fiscali e previdenziali registrati dai versamenti F24).

Tutto questo limita, ma certamente non annulla, la possibilità di crediti deteriorati. L’ultimo bilancio annuale approvato, relativo al 2024, segnala che l’NPL ratio si attestava al 7,6%, ma scendeva drasticamente allo 0,45% al netto delle garanzie e delle coperture. Ieri Nicastro ha aggiornato quei dati parlando di un NPL ratio dell’8% e dell’1% al netto delle garanzie. La distanza tra questi due indicatori fa capire l’importanza che, nel modello di AideXa, assumono i crediti garantiti.

Nell’ultimo bilancio approvato, praticamente l’intero portafoglio dei crediti alle PMI è assistito da una qualche forma di garanzia, o da parte di MCC (82%) o sotto forma di garanzie reali (17%). Come intensità, la percentuale media delle garanzie supera il 70%. Per queste ragioni, la banca di Nicastro e Pividori è naturalmente interessata all’esito del dibattito in corso sulla conferma o ridimensionamento dell’attuale ombrello di garanzie pubbliche (in prevalenza MCC) sui crediti, che rappresenta attualmente circa un quarto dei crediti erogati dal sistema bancario.

Recentemente, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha preannunciato l’intenzione del governo di prorogare l’attuale normativa – scade a fine anno – solo ai casi in cui, in mancanza di una garanzia, un imprenditore si vedrebbe negare il finanziamento. «La garanzia funziona dove c’è un fallimento del mercato – ha osservato Nicastro – soprattutto nel credito a lungo termine». È una forma di sostegno al credito, ha proseguito, in un paese dove sono spesso inefficaci le garanzie reali per i tempi lunghi della giustizia civile.

Foto: Roberto Nicastro e Marzio Pividori

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