Banca CF+ lancia un’offerta pubblica di acquisto su Banca Sistema

L’operazione prevede un corrispettivo in contanti e azioni di Kruso Kapital controllata di Banca Sistema

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Iacopo De Francisco, amministratore delegato di Banca CF+

Banca CF+ ha annunciato una proposta di acquisto volontaria, ma non ostile, sull’intero capitale di Banca Sistema, segnando un ulteriore passo nel processo di consolidamento del settore bancario italiano. L’operazione, informa una nota ufficiale di Banca CF+, ha l’obiettivo di unire le forze delle due realtà per creare un gruppo bancario più grande, efficiente e capace di affrontare le sfide future. Banca CF+, ex Credito Fondiario, è specializzata in finanziamenti a imprese non performing ed ha come controllante i fondi gestiti da Elliott Investment Management.

L’offerta prevede l’acquisto del 100% delle azioni ordinarie di Banca Sistema, quotate su Euronext Milan (segmento STAR), ed è subordinata al via libera delle autorità regolamentari e ad alcune condizioni di efficacia. Banca CF+ ha chiarito che non intende procedere al delisting di Banca Sistema e pertanto l’Opa rappresenterà anche il modo della banca acquirente per entrare a Piazza Affari. A seguito del completamento dell’operazione, Banca CF+ ha spiegato di voler procedere velocemente alla fusione per incorporazione in Banca Sistema, in modo da integrare competenze, tecnologie e risorse e rafforzare la presenza nel mercato.

Innovative sono le modalità dell’offerta che, in effetti, delinea uno spin off della banca target. Vi sarà un corrispettivo di 1,80 euro per azione, così composto: 1,382 euro in contanti e 0,418 euro sotto forma di azioni di Kruso Kapital, società controllata da Banca Sistema e quotata su Euronext Growth Milan, specializzata nel business del credito su pegno e nel mercato delle case d’aste di preziosi. Le azioni di Kruso Kapital verranno pagate entro sei mesi dalla conclusione dell’OPA. Questa struttura consentirà agli azionisti di Banca Sistema di monetizzare parte dell’investimento mantenendo una partecipazione nel business di Kruso Kapital.

L’OPA non è ostile perché alcuni grandi azionisti, Gianluca Garbi e le società SGBS S.r.l. e Garbifin S.r.l., si sono già impegnati a conferire a Banca CF+ circa il 24,86% del capitale sociale di Banca Sistema, garantendo così un’adesione significativa all’offerta. Secondo Il Corriere della Sera, Garbi, attuale amministratore delegato di Banca, uscirà dalla società all’indomani dell’OPA per concentrarsi su Kruso Kapital, di cui diventerà grande azionista con una quota del 17 per cento.

«Il settore bancario italiano – ha commentato Iacopo De Francisco, amministratore delegato di Banca CF+ – sta vivendo una fase di consolidamento, in cui è necessario creare operatori più grandi e patrimonialmente solidi. L’unione tra Banca CF+ e Banca Sistema permetterà di realizzare un gruppo più innovativo e competitivo, in grado di cogliere le opportunità di mercato e generare valore per tutti gli stakeholder».

Con i dati aggiornati al 31 dicembre 2024, il gruppo che nascerà dall’operazione potrà contare su un totale attivo superiore a 6,5 miliardi di euro e crediti verso la clientela per oltre 4,3 miliardi, posizionandosi come un protagonista di rilievo nel panorama delle banche specializzate.

All’inizio dell’anno, Banca Sistema era finita sotto la lente di Bankitalia (vedi Be Bankers del 14 gennaio) per colpa della stretta europea sulla nuova definizione di default. La Vigilanza ha infatti costretto gli istituti specializzati nel factoring a riclassificare in scaduti parte dei crediti in bonis verso la pubblica amministrazione e, nel caso di Banca Sistema e Bff Bank, aveva bloccato la distribuzione dei dividendi. Sul tema dei debiti scaduti della PA è intervenuta nei giorni scorsi Assifact, l’associazione delle società di factoring (vedi Be Bankers del 26 giugno), a chiedere una maggiore flessibilità nelle regole sui default.

L’Opa non ha convinto Piazza Affari, dove il titolo Banca Sistema ha tracollato sin dal mattino, chiudendo a -11,30% a 1,74 euro (sotto il prezzo d’Opa). Secondo alcuni analisti (tra cui quelli di Banca Akros), il corrispettivo sarebbe a sconto rispetto al valore teorico della banca.