Banca Ifis avvia le cessioni di asset non strategici di illimity in vista della fusione e integra la composizione del suo Cda. La completa integrazione con la banca creata da Corrado Passera, acquisita con l’offerta pubblica dei mesi scorsi, è attesa per la seconda parte del 2026. E la banca veneziana si prepara a questa scadenza ridefinendo il perimetro della sua controllata.
Dopo la cessione di Hype a Banca Sella (con un corrispettivo di 85 milioni) – ha riferito un articolo di MF – entro fine anno dovrebbe chiudersi la due diligence chiesta da Bce e su cui è al lavoro PwC. Secondo fonti di mercato, allo studio vi sarebbero diverse aree di intervento, incluso il comparto dei crediti deteriorati, fino a poco tempo fa cuore del business illimity e poi oggetto di una graduale rifocalizzazione sul mondo performing.
La strategia di Ifis non punterà a un disimpegno quanto piuttosto a una razionalizzazione delle attività per evitare sovrapposizioni e inefficienze. Già prima dell’acquisizione, illimity stava riducendo l’assorbimento di capitale legato ai non performing tramite cartolarizzazioni tradizionali e sintetiche, finite anche all’esame della Vigilanza.
«Nel preconsuntivo 2024 – ha scritto il giornale – la banca aveva postato svalutazioni di avviamenti per 39 milioni, accantonamenti per rischi e oneri per 20 milioni e rettifiche su note di cartolarizzazione e quote di fondi per 59 milioni. Poi a febbraio è arrivata una nuova rettifica da 53,5 milioni per un problema legale sorto su un credito cartolarizzato».
Intanto Banca Ifis ha annunciato la cooptazione nel proprio Consiglio di Amministrazione dei nuovi consiglieri Riccardo Preve e Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini. La nomina, decisa dal Consiglio il 23 ottobre scorso, è diventata effettiva a seguito della positiva valutazione di idoneità rilasciata da Banca d’Italia il 3 dicembre. I due nuovi consiglieri subentrano ai dimissionari Giovanni Meruzzi e Monica Regazzi, recentemente nominati nel Consiglio di Amministrazione di illimity, garantendo così alla capogruppo una continuità strategica nella delicata fase di integrazione.
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