Banca Progetto: due piani di salvataggio a confronto

L’offerta di JC Flowers-Oaktree si contrappone a un intervento di sistema delle banche italiane, ben visto da Bankitalia

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Si confrontano due piani per il salvataggio di Banca Progetto, l’istituto di credito commissariato a marzo dopo essere stato coinvolto in un’inchiesta per presunti finanziamenti a imprenditori ritenuti dai pm milanesi vicini alla ’ndrangheta. L’istituto, specializzato nei prestiti alle PMI, è finito sotto il faro di Bankitalia per gravi irregolarità nei controlli antiriciclaggio e nell’istruzione delle pratiche di finanziamento con garanzia pubblica. Secondo quanto ha ricostruito MF, il fabbisogno per Banca Progetto ammonterebbe a 250 milioni di euro (150 milioni in più rispetto alle stime iniziali).

Il primo piano di salvataggio è sponsorizzato da JC Flowers, in tandem con Oaktree, attuale proprietario dell’istituto. JC Flowers – spiega MF – ha presentato un’offerta vincolante, in scadenza questo mese, che prevede l’immissione di 210 milioni di capitali freschi e di altri 40 milioni da parte di Oaktree. In questo modo l’attuale proprietario resterebbe in sella, puntando a recuperare in parte le perdite.

In questo scenario il Fitd (Fondo interbancario dei depositi) potrebbe rilevare le cartolarizzazioni degli Npl di Progetto con circa 150 milioni, oltre a fornire una copertura in caso di inefficacia delle garanzie pubbliche sui crediti. In pratica sarebbe il sistema bancario italiano a sopportare le conseguenze dei crediti facili di Banca Progetto.

Per queste considerazioni ha preso forma una strada alternativa che coinvolge i principali gruppi bancari italiani (tra gli altri Intesa Sanpaolo, Mps, Bper, Banco Bpm, con Unicredit in posizione più defilata), che avrebbe il favore di Bankitalia.

Al posto dell’intervento del Fitd, le banche propongono che sia Amco, la società del Mef, a rilevare gli Npl di Banca Progetto che – sembra di capire – a quel punto verrebbe messa in liquidazione con l’azzeramento del capitale di Oaktree (circa 50 milioni). In questa eventualità gli attuali proprietari perderebbero il loro investimento.

Questi ultimi, che hanno voce in capitolo sulla strategia del salvataggio, naturalmente recalcitrano e, in mancanza di una decisione, potrebbe profilarsi la liquidazione dell’istituto senza alcun paracadute. Con pregiudizio sull’immagine dell’Italia – fa presente ancora il giornale – tenuto conto che Banca Progetto ha raccolto all’estero 5,15 miliardi di risparmi, garantiti in larga parte dal Fitd, trattandosi di depositi sotto i 100 mila euro.

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