Il termine per la presentazione a Banca Lazard delle offerte vincolanti per Banca Progetto è scaduto domenica 20 luglio, ma forse i tempi della cessione potrebbero slittare.
Un articolo apparso su Il Sole 24 Ore segnala che, sulla strada del rientro in bonis dell’istituto di credito, commissariato da Banca d’Italia per irregolarità gestionali, c’è un ostacolo da superare. Riguarda la valutazione dei circa 7 miliardi di prestiti concessi dalla neo-bank che beneficiano di garanzie pubbliche per l’80%, grazie a MCC e, in misura minore, a SACE.
Le garanzie – si chiede il giornale – saranno interamente confermate anche ai nuovi proprietari di Banca Progetto? O, a seguito dell’asset quality review condotta sotto la guida dei commissari di Banca d’Italia, saranno ridotte?
Per chi intende comprare, avere certezze sulla garanzia pubblica dei crediti è fondamentale ai fini della valutazione della banca. Il problema non è banale, tenuto conto che la banca è stata accusata dalla Procura di Milano di aver accordato finanziamenti – in parte assistiti da garanzia pubblica – a società riconducibili alla ’ndrangheta.
Peraltro Banca Progetto – scrive il giornale – continua ad avere «un business dalla redditività operativa positiva» ed «i depositanti non corrono rischi perché i loro conti correnti sono al di sotto dei 100 mila euro, la fascia protetta dal Fondo di garanzia dei depositi».