Cartolarizzazioni immobiliari, boom da 3,8 miliardi

Con un mercato in espansione e un numero crescente di operazioni, le cartolarizzazioni immobiliari si affermano come strumento strategico per banche e investitori, tra innovazione tecnologica e solidità finanziaria

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Il mercato italiano delle cartolarizzazioni immobiliari vive un momento di espansione senza precedenti, superando la soglia dei 3,8 miliardi di euro e registrando un incremento del 50% in soli dodici mesi. È quanto emerso dalla seconda edizione del convegno Real Estate Securitisation for Real Estate Evolution in Banking, organizzato da Zenith Global in collaborazione con SDA Bocconi e Deloitte.

L’evento tenutosi a Milano – riferisce Askanews – ha riunito i principali player del settore per analizzare i trend di crescita e le prospettive future di uno strumento finanziario sempre più centrale nel sistema economico italiano. Il cuore pulsante di questa evoluzione è rappresentato dalle SPV (Special Purpose Vehicle) immobiliari, cresciute del 43% nell’ultimo anno, da 47 a 67 unità. Un dato che riflette l’aumento della fiducia da parte degli investitori e la maturazione di un comparto che fino a pochi anni fa era considerato di nicchia.

Zenith Global, leader di mercato con oltre 40 operazioni attive e una quota superiore al 60%, ha avuto un ruolo decisivo nello sviluppo del settore. Secondo il suo amministratore delegato Umberto Rasori, «il mercato sta entrando in una nuova fase di maturità, in cui la digitalizzazione e la tokenizzazione dei titoli rappresentano il futuro prossimo». La cartolarizzazione immobiliare, come spiegato durante il convegno, si configura come un meccanismo flessibile e fiscalmente vantaggioso per trasferire asset immobiliari a un veicolo societario attraverso l’emissione di titoli obbligazionari (ABS). Un sistema che consente alle banche di alleggerire i bilanci, liberare capitale e migliorare i propri indici patrimoniali.

È il caso di Banco BPM, protagonista della più grande operazione del genere in Italia, con la cessione di oltre 300 immobili per un valore di 300 milioni di euro. Secondo uno studio Deloitte, circa il 40% degli istituti di credito italiani è già attivo in questo ambito, principalmente attraverso operazioni garantite da ipoteche. Le incertezze normative e la gestione del rischio restano temi aperti, ma le prospettive sono decisamente positive.