doValue cresce nel primo trimestre: ricavi +46% e utile netto a 9 milioni

Il Gross Book Value (GBV) raggiunge 141 miliardi grazie a 9,2 miliardi di nuovo business in crediti deteriorati, superando l’obiettivo annuale iniziale

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Manuela Franchi, ceo di doValue

Nel primo trimestre del 2025, doValue ha registrato risultati in netta crescita, superando già l’obiettivo annuale di nuovo business in termini di GBV (Gross Book Value), fissato inizialmente a 8 miliardi di euro. Lo rende noto la società attraverso il comunicato stampa ufficiale, nel quale si evidenzia che i nuovi mandati e i flussi da contratti forward flow hanno generato 9,2 miliardi di nuovo business. In dettaglio, 8,1 miliardi derivano da nuovi mandati e 1,1 miliardi da flussi forward, contribuendo all’incremento del portafoglio gestito complessivo a 141 miliardi di euro, rispetto ai 136 miliardi di fine 2024.

Il risultato ha spinto il gruppo ad alzare il target di nuovo business per l’intero 2025 a oltre 12 miliardi di euro, confermando la solidità commerciale e la leadership di mercato nel settore dei crediti deteriorati (NPL) e special situations.

Il trimestre si è chiuso con ricavi lordi pari a 141 milioni di euro, in crescita del 46% rispetto allo stesso periodo del 2024, e ricavi netti a 128 milioni, con un aumento del 49% su base annua. L’EBITDA, escluse le componenti non ricorrenti, ha raggiunto i 51 milioni di euro, raddoppiando rispetto all’anno precedente (+106%).

Il risultato netto ex-NRI – ovvero al netto delle componenti straordinarie – è pari a 9 milioni di euro. È tornato in positivo, a 9 milioni di euro, con un miglioramento di 12 milioni rispetto al primo trimestre 2024.

Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento netto è sceso a 504 milioni di euro, in calo di 10 milioni rispetto a fine 2024, mentre la leva finanziaria netta migliora a 2,3x, avvicinandosi al target di 2,0x previsto entro fine anno, nonostante la stagionalità tipica del primo trimestre. La società dispone inoltre di una solida posizione di cassa pari a 143 milioni di euro e circa 130 milioni di linee di credito non utilizzate.

«È importante notare – ha sottolineato una nota del gruppo – che questo traguardo è stato raggiunto in un contesto macroeconomico che, pur essendo complessivamente più sfidante, è sempre più favorevole al modello di business del gruppo. Si ritiene infatti che i timori di una recessione e il rallentamento dell’attività economica porteranno a un aumento della formazione di crediti deteriorati, spingendo le banche e le istituzioni finanziarie ad accelerare la cessione delle esposizioni non core e non performing, ampliando il mercato di riferimento per le soluzioni di gestione del credito». In un articolo, MF ha attribuito il miglioramento dei conti di doValue anche all’integrazione con Gardant.