Finanza locale in crescita nel 2024, ma restano le criticità strutturali

La Corte dei Conti certifica il ruolo strategico degli enti locali nel PNRR, mentre aumentano i Comuni in dissesto

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La finanza locale italiana ha dimostrato una notevole resilienza nel 2024, continuando il suo percorso di crescita nonostante l’incertezza del panorama economico globale. È questo il quadro che emerge dalla Relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria di Comuni, Province e Città metropolitane, che ha analizzato i bilanci di 7.489 enti territoriali, come riferisce l’agenzia Italpress.

«Nel 2024, nonostante l’incertezza del contesto economico globale, la finanza locale ha proseguito un percorso di crescita», sottolinea il documento, evidenziando come questo miglioramento sia stato sostenuto dalla ripresa delle riscossioni tributarie e dall’incremento delle entrate in conto capitale, largamente riconducibile al PNRR. Il Piano si conferma il vero motore degli investimenti locali, con progetti concentrati al 70% nei settori dell’istruzione e delle infrastrutture sociali.

I numeri confermano la tendenza positiva: nel periodo 2021-2024 i Comuni hanno registrato un aumento del 14% di riscossioni e pagamenti, con una crescita della liquidità del 27,8%. Significativa la riduzione del ricorso alle anticipazioni di tesoreria (-41,5%), segno di una gestione più equilibrata. Le entrate totali sono cresciute del 13,7%, ma il vero boom si registra nelle entrate e spese in conto capitale, aumentate rispettivamente del 55% e 70,1%. Nel 2023 il risultato di amministrazione ha raggiunto i 60 miliardi di euro (+4,6%).

Tuttavia, il quadro presenta ancora zone d’ombra. Oltre 900 Comuni risultano in disavanzo e preoccupa l’aumento dei casi di dissesto: 34 nuove dichiarazioni nel 2024 su 227 procedure aperte, concentrate in Calabria, Campania e Sicilia. Le procedure di riequilibrio pluriennale (260 casi attivi) si sono spesso rivelate «intempestive e inefficaci», trasformandosi frequentemente in dissesto.

Sul fronte patrimoniale, i Comuni mostrano una crescita delle immobilizzazioni oltre il 4%, mentre il debito è in calo, nonostante gli oneri restino rilevanti. Il debito medio pro-capite si mantiene stabile oltre i 1.360 euro, con i piccoli Comuni più esposti. Anche Province e Città Metropolitane registrano miglioramenti: le prime hanno visto crescere le entrate del 6,4%, sfiorando i 9 miliardi, mentre le 14 Città Metropolitane hanno mostrato incrementi negli investimenti (+44%) e nel risultato di competenza (1,09 miliardi, +4,8%). «Per il 2025 è atteso un ulteriore miglioramento dei conti pubblici», conclude la Corte dei Conti, pur sottolineando la necessità di interventi mirati per le criticità strutturali ancora presenti.