Germania: +24,9% gli NPL nel 2024

Intanto a maggio risale (+1,2%) l’indice della produzione industriale

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NPL-geralt-pixabay

I crediti in sofferenza sono aumentati notevolmente in Germania nel 2024 a causa di un’impennata delle insolvenze aziendali, secondo uno studio della società di consulenza BearingPoint, di cui riferisce l’agenzia Xinhua. Gli ultimi dati, positivi sulla produzione in Germania, fanno comunque sperare che la maggiore economia del continente abbia iniziato un’inversione di marcia.

Tra tutti i Paesi europei, la Germania ha registrato il maggiore aumento degli NPL, con un incremento del 24,9% nel 2024. Al contrario, l’aumento medio degli NPL tra i 163 istituti finanziari europei esaminati è stato solo dell’1,1%, secondo quanto rilevato dallo studio.

Secondo il report, il forte aumento degli NPL in Germania è la conseguenza di un’impennata delle insolvenze aziendali, nonché di perdite significative e inadempienze nei prestiti immobiliari commerciali. Oltre 21.900 aziende tedesche hanno presentato istanza di insolvenza nel 2024, con un aumento del 23,1% su base annua, secondo i dati di CRIF, fornitore globale di informazioni creditizie e soluzioni per la gestione del rischio. Si tratta del numero più alto di insolvenze in Germania dal 2015.

CRIF ha osservato che molteplici crisi sovrapposte, tra cui elevati costi energetici, continue interruzioni della catena di approvvigionamento e incertezza geopolitica e politica, hanno contribuito all’instabilità finanziaria di molte aziende tedesche. Un articolo della Direzione Generale per la Stabilità Finanziaria avverte che il persistente elevato numero di NPL potrebbe minacciare la redditività delle banche e ridurre la capacità di erogare prestiti a imprese e consumatori.

Gli analisti finanziari hanno sottolineato che un crescente carico di crediti in sofferenza potrebbe aggravare significativamente il rallentamento economico della Germania, in particolare data la forte dipendenza del Paese dai prestiti immobiliari commerciali e dai finanziamenti alle imprese, nel contesto di più ampi sforzi di ripresa a livello UE.

Gli ultimi dati sulla produzione industriale in Germania, pubblicati dall’Ufficio federale di statistica Destatis, relativi al mese di maggio, segnalano comunque un aumento dell’1,2% su base mensile e dell’1% su base tendenziale. Questi dati – spiega Il Sole 24 Ore«non porteranno il PIL a crescere significativamente già nel secondo trimestre dell’anno». La vera svolta dovrebbe manifestarsi nel secondo semestre, quando l’iniezione di investimenti pubblici e i sussidi del maxi stimolo fiscale programmato dal governo dovrebbero dare i primi effetti. In particolare, Financial Times ha anticipato in esclusiva un report del Ministero federale dell’Economia e dell’Energia secondo il quale il governo avrebbe pronto un piano di sussidi – da 4 miliardi di euro – per «calmierare il prezzo dell’energia per le imprese tedesche».