Il fisco bussa: giugno da 59 miliardi per imprese e contribuenti

Ieri il primo maxi-versamento, ma il conto prosegue a fine mese. E l’Italia resta tra i Paesi più tartassati

0
24
documenti-fiscali-lente

Ieri è stato il cosiddetto «tax day», con 42 miliardi di euro in tasse da versare, soprattutto da parte delle imprese, che da sole sostengono circa l’80% del totale, secondo i calcoli della CGIA di Mestre.
Tra Irpef, IVA e IMU, si tratta in larga parte di partite di giro, ma il problema resta la cronica mancanza di liquidità.

E non è finita qui: il 30 giugno altri 17 miliardi saranno attesi dallo Stato, per un totale di 59,3 miliardi in un solo mese.
Nonostante un recupero record di 33,4 miliardi nel 2024 e un’evasione in calo, l’Italia continua a essere tra i Paesi europei con maggiore pressione fiscale e più complessità nel pagamento delle imposte, con 238 ore all’anno necessarie solo per gestire gli adempimenti.

La Lombardia guida l’evasione in termini di valore assoluto, ma è la Calabria a detenere il triste primato in percentuale sul gettito.
La CGIA sottolinea come segnali positivi arrivino comunque dalla digitalizzazione del sistema, che sta rendendo più difficile sfuggire al fisco, ma il carico resta pesante, specie per le PMI.
E il bisogno di semplificazione è ancora forte.