illimity chiude la sua ultima semestrale con perdite per 118 milioni

• il risultato negativo è frutto soprattutto delle rettifiche di valore sui crediti • convocata per il 25 settembre, l’assemblea degli azionisti è chiamata a cambiare amministratori e governance in base alle indicazioni del nuovo controllante del gruppo, Banca Ifis

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Le rettifiche di valore sui crediti hanno abbattuto i conti di illimity nei primi sei mesi del 2025, l’ultimo bilancio come entità autonoma, chiuso in perdita per 118 milioni.

La banca fondata da Corrado Passera nel 2018, acquisita da Banca Ifis con un’Opas conclusa a luglio, è così giunta alla fine della sua esperienza con un ultimo deludente bilancio.

La pesante perdita è soprattutto effetto, appunto, di rettifiche di valore per 106,5 milioni (16,8 milioni nel primo semestre 2024) e tiene conto della due diligence per cui Ifis ha coinvolto PwC. Di questo aggregato – spiega il comunicato della banca – «81,1 milioni di euro sono riferibili alle rettifiche di valore registrate su note senior di cartolarizzazione relative agli attivi oggetto di trasformazione. Di questi, circa 54 milioni di euro derivano dalla riclassifica di status creditizio (da stage 1 a stage 2 performing) di una nota senior di cartolarizzazione». Le rettifiche – anche conseguenza delle azioni di vigilanza della Banca d’Italia – fanno riflettere sulle azioni di derisking attuate attraverso cartolarizzazioni quando quest’ultime non recidano completamente i legami tra i portafogli oggetto di securitisation e chi ha ceduto quelle posizioni.

Con riferimento alla qualità del credito, le posizioni deteriorate organiche lorde ammontano a circa 432 milioni di euro. Escludendo le posizioni assistite da garanzia pubblica o assicurate, il rapporto tra crediti dubbi lordi organici e crediti lordi organici totali (Gross NPE ratio) – si legge ancora nella semestrale – «si attesterebbe a livelli contenuti e pari allo 2,9%, composto per circa il 90% da esposizioni UTP in fase attiva di ristrutturazione». Se tuttavia si includono tutte le posizioni, anche quelle assistite da garanzia statale, l’indicatore si attesterebbe al 9,7 per cento.

All’inizio del 2024 la banca di Passera aveva annunciato un cambio di strategia, decidendo di abbandonare la sua precedente focalizzazione sul comparto dei crediti non performing per concentrarsi nel credito e servizi di investment banking alle PMI. Anche il nuovo perimetro del core business dell’istituto, separato dal resto delle sue attività, non ha però ancora dato i risultati sperati dai suoi amministratori. Il comparto del Corporate and Investment Banking ha infatti chiuso il primo semestre 2025 con 48 milioni di euro di profitti pre-tasse (rispetto a 61 milioni nello stesso periodo dell’anno). I risultati «riflettono principalmente la pressione sul margine di interesse derivante dal calo dei tassi di mercato. Tale calo è stato solo parzialmente compensato da un minore costo del funding». In conclusione, il risultato di gestione è sceso a 13,4 milioni (rispetto ai 54,2 milioni del 2024) e su di esso si è abbattuto il macigno delle rettifiche di valore.

Il consiglio di amministrazione di illimity, destinata ad uscire dal listino di Borsa nel mese di settembre, ha convocato l’assemblea degli azionisti (in sede ordinaria e straordinaria) per il prossimo 25 settembre, con all’ordine del giorno il rinnovo degli organi sociali e l’adeguamento della governance in base alle indicazioni della sua nuova controllante, Banca Ifis.