Il private banking in Italia rafforza il suo ruolo strategico nel sostenere l’economia reale, con investimenti che a fine 2024 hanno superato i 168 miliardi di euro, in aumento del 39% rispetto al 2018. A evidenziarlo – riferisce Radiocor – è l’VIII Quaderno di Ricerca Intermonte, realizzato con la School of Management del Politecnico di Milano e con il supporto di Aipb, secondo cui gli investimenti diretti ammontano a circa 51 miliardi, cresciuti del 125%, mentre il contributo indiretto raggiunge i 117 miliardi (+19%).
Andrea Ragaini, presidente di Aipb, ha definito il private equity «un ponte strategico tra risparmio e imprese», sottolineando la necessità per l’Italia di trasformare il risparmio privato in leva di sviluppo economico. Anche Federico Freni, sottosegretario all’Economia, ha rimarcato l’importanza del private banking come componente centrale di uno sviluppo sostenibile dell’economia reale, insieme a investitori istituzionali e capitali regolamentati.
Lo studio ha messo in luce le difficoltà di crescita delle imprese italiane, con solo l’8% degli imprenditori che prevede una crescita significativa nei prossimi anni, e sottolinea come la relazione tra imprenditori e private banker, basata su fiducia, continuità e intensità, contribuisca ad aumentare le competenze finanziarie degli imprenditori stessi.
I portafogli dei clienti Private mostrano una gestione più efficiente del risparmio, con liquidità contenuta, maggiore esposizione all’azionario e orientamento a strumenti che sostengano concretamente lo sviluppo delle aziende. Guglielmo Manetti, amministratore delegato di Intermonte, evidenzia l’esigenza di diversificare le fonti di finanziamento oltre il credito bancario e l’autofinanziamento, ancora prevalenti, favorendo l’accesso a strumenti evoluti come club deal, private equity, venture capital e mini-bond, ancora poco conosciuti.
Il private banking si conferma punto di contatto privilegiato con gli imprenditori, che rappresentano il 23% dei clienti Private, con relazioni di lungo periodo (11 anni in media) e frequenti momenti di confronto (14 incontri annui), mentre i clienti hanno destinato circa 1.095 miliardi di euro a investimenti, con liquidità contenuta e quota azionaria più elevata rispetto alla media delle famiglie. Complessivamente, la ricchezza finanziaria investibile delle famiglie italiane ammonta a 3.700 miliardi, di cui 1.257 miliardi gestiti dal private banking nel 2024, confermando un contributo crescente del settore al finanziamento dell’economia reale, con 256 miliardi investiti direttamente in Italia, di cui 168 miliardi provenienti dal private banking.
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