Le imprese britanniche stanno vivendo un 2025 difficile a causa dei ritardi nei pagamenti, che raggiungono livelli record secondo un’indagine di Coface – leader mondiale nell’assicurazione del credito – sul comportamento di pagamento nel Regno Unito.
Il 90% delle aziende ha registrato ritardi nell’ultimo anno, e quasi la metà segnala che questi episodi sono più frequenti rispetto al passato, una percentuale decisamente superiore a quella di Francia, Germania o Polonia. Il ritardo medio si attesta a 32 giorni, ma le micro e piccole imprese sono le più esposte, con termini di pagamento più brevi e liquidità limitata, che le rendono vulnerabili agli shock finanziari.
Settori come costruzioni, auto e trasporti risultano maggiormente colpiti, mentre editoria e media, pur registrando ritardi minori, ne subiscono comunque impatti significativi sulla liquidità. La causa principale dei ritardi si sposta dai problemi operativi alle difficoltà finanziarie degli acquirenti, con alcune imprese che lamentano addirittura slittamenti deliberati dei pagamenti.
Nonostante le difficoltà, più di un terzo delle aziende manifesta cauto ottimismo per il 2026, confidando in un miglioramento della liquidità e del clima economico, anche se micro e piccole imprese restano più scettiche.
Come spiega Ernesto De Martinis, Ceo Regione Mediterraneo & Africa di Coface:
«L’aumento dei ritardi di pagamento nel Regno Unito riflette le difficoltà di liquidità che stanno colpendo ampie fasce del tessuto produttivo, in un contesto di tassi elevati e domanda interna ancora debole. Questa situazione non solo mette sotto pressione la solidità finanziaria delle imprese, ma amplifica anche il rischio di contagio lungo le catene di fornitura. È fondamentale che le aziende adottino un approccio strutturato alla gestione del rischio credito e sviluppino una cultura finanziaria orientata alla prevenzione».
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