Tribunali fallimentari: aumentate le procedure avviate nei primi sei mesi 2025 ma quelle definite sono in diminuzione

• Pubblicato il report semestrale di Berry Sea • Il tasso di clearance si attesta al 17 per cento

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Aumentano le procedure avviate nei tribunali fallimentari e, allo stesso tempo, diminuiscono quelle definite. È quanto si evince dall’ultimo report dell’Osservatorio Berry Sea, realizzato da Berry Srl, che ha analizzato l’attività dei tribunali fallimentari nazionali nel primo semestre del 2025, concentrandosi sulle venti sezioni giudiziarie con il maggiore volume di attività, le quali, complessivamente, gestiscono oltre il 50% delle procedure fallimentari a livello nazionale (su un totale di 140 tribunali esaminati). Queste sezioni – riferisce Italia Oggi – includono: Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Busto Arsizio, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Modena, Monza, Napoli, Padova, Roma, Torino, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza.

L’analisi ha coperto un ampio spettro di indicatori chiave, tra cui le performance dei singoli tribunali, le variazioni su base regionale e mensile, e la gestione dei casi pendenti. Le iscrizioni complessive nei tribunali sono aumentate del 14% rispetto al 2024, mentre le procedure chiuse sono diminuite del 14 per cento. Nel complesso, il tasso di clearance (il rapporto tra procedure chiuse e quelle avviate) ha raggiunto il 17% nella media nazionale.

Modena ha avuto l’aumento maggiore di iscritti dal 2024 e Catania la diminuzione maggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Quasi tutti i tribunali principali rispecchiano il trend nazionale, con un aumento del numero di nuove procedure e una diminuzione di quelle definite. Ad eccezione di Verona, che registra una diminuzione di nuove procedure (87) e un aumento di quelle definite (117). Il Molise è la regione con la diminuzione maggiore di iscritti rispetto all’anno precedente (-37%). L’Emilia-Romagna è la regione con l’aumento maggiore di iscritti (58).

«Probabilmente stiamo assistendo» – segnala il report – «alle conseguenze dell’aumento dei tassi e della cessazione delle moratorie». L’aumento dei tassi ha comportato un più difficile accesso al credito per le aziende in difficoltà. Inoltre, alcune delle società che hanno usufruito delle moratorie del biennio 2020-2022, ora si trovano ancor più in difficoltà. Anche il nuovo Codice della crisi può aver influito sull’andamento registrato. Le nuove regolamentazioni hanno anticipato l’emersione delle situazioni di insolvenza, probabilmente incrementando i flussi di iscrizione.

Dalla fotografia di Berry Sea emergono anche alcune curiosità. Ad aprile si fallisce di più, con il maggior incremento di iscrizioni (+38%) di procedure fallimentari nei tribunali. Nel corso dello stesso mese si registra anche il maggior rallentamento nei casi definiti (-28%).