UniCredit: leggero aumento del costo del credito nel primo semestre 2025

• In un bilancio con utili netti da record (6,1 miliardi), il costo del credito (a causa della Russia) è stato pari a 9 bp rispetto ai 5 bp del 2024 • In rapporto al totale dei crediti, i crediti deteriorati lordi sono stati pari al 2,64% (2,61% nel 2024); al netto la stessa percentuale è passata dall’1,44 all’1,47%

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Nel primo semestre del 2025 è aumentato leggermente (a causa della Russia) il costo del rischio di UniCredit, così come l’incidenza dei crediti deteriorati. Lo si rileva dalla pubblicazione della relazione semestrale del gruppo guidato da Andrea Orcel, i cui dati essenziali erano stati resi noti nei giorni scorsi.

Nel complesso, UniCredit ha messo a segno un primo semestre record, con un utile di 6,1 miliardi di euro.

I ricavi core sono aumentati anno su anno a 5,9 miliardi di euro. In questo scenario favorevole, il costo del rischio – cioè il rapporto tra il fondo rischi su crediti e gli attivi ponderati in base al rischio di credito – nel primo semestre del 2025 è stato pari a 9 punti base, in aumento rispetto ai 5 punti base del primo semestre del 2024.
Escludendo il segmento Russia, lo stesso indicatore è invece in diminuzione a 10 punti base, rispetto ai 12 bp del primo semestre del 2024.

Più in dettaglio – spiega la relazione semestrale – la divisione Italia registra un costo del rischio di 26 punti base, leggermente inferiore rispetto ai 28 punti base del primo semestre 2024.
La Germania registra 12 punti base, in calo rispetto ai 21 dell’anno precedente.
L’Austria segna un costo del rischio negativo di -15 bp, in miglioramento rispetto ai -1 bp del 2024.
La regione Central Eastern Europe presenta un costo del rischio negativo di -11 bp, ma in aumento rispetto ai -37 bp del primo semestre 2024.

Quanto ai crediti deteriorati, lordi ammontano a 11,7 miliardi al 30 giugno, in aumento rispetto al 31 dicembre 2024. In percentuale sull’ammontare dei crediti, sono passati dal 2,61% di dicembre 2024 al 2,64% di giugno 2025. Nello stesso periodo, i crediti deteriorati netti sono saliti dall’1,44% all’1,47%. Gli accantonamenti per perdite su crediti sono passati dai 118 milioni del primo semestre 2024 ai 192 milioni del corrente esercizio (+62,2%).