USA: nel primo semestre 2025 numero di fallimenti stabile nelle aziende, in aumento le istanze individuali

Nel complesso, secondo la periodica rilevazione dell’Abi, le istanze sono aumentate del 10% rispetto al 2024. A livello individuale, balzo in avanti delle insolvenze sui prestiti studenteschi, triplicate ad aprile. Sul fronte delle imprese, diminuite del 15% le procedure avviate secondo il Chapter 11

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L’andamento dei fallimenti in USA nei primi sei mesi del 2025 mostra un andamento divaricato. Le bancarotte aumentano a livello individuale, ma per le imprese il numero non cresce. Sono, in sintesi, i risultati della periodica ricognizione dell’Abi (American Bankruptcy Institute) sui dati forniti da Epiq AACER. Nel complesso, il totale delle istanze di fallimento presentate nei primi sei mesi del 2025 è stato di 276.126, con un aumento del 10% rispetto alle 251.069 istanze del corrispondente periodo del 2024.

L’incremento dei default è interamente attribuibile ai fallimenti individuali, che registrano un aumento dell’11%, con 260.938 istanze presentate nel primo semestre del 2025 rispetto alle 235.849 del 2024. Da segnalare c’è soprattutto il balzo in avanti delle procedure attive in base al Chapter 7, una procedura in cui i singoli possono estinguere i debiti consentendo a un curatore fallimentare di vendere i loro beni. Le istanze individuali di fallimento ai sensi del Capitolo 7 sono salite a 163.219, con un aumento del 15%.

Più contenuto è stato l’aumento delle procedure avviate in base al Chapter 13, che consente ai lavoratori dipendenti di proporre un piano di rimborso ai creditori senza dover perdere i loro asset (soprattutto la casa). In questo caso, le istanze sono state 97.125, in aumento del 3%.

«Il forte aumento del 15% delle istanze individuali di fallimento ai sensi del Capitolo 7 sottolinea la crescente pressione finanziaria a cui sono sottoposte le famiglie americane – ha affermato Michael Hunter, vicepresidente di Epiq AACER – Tassi di interesse elevati, debiti record delle carte di credito e delle famiglie, e la ripresa dei rimborsi e delle riscossioni dei prestiti studenteschi sono tutti fattori che contribuiscono a spingere un numero sempre maggiore di persone a richiedere la protezione dalla bancarotta».

Fa riflettere in particolare il tasso di insolvenza ad aprile sui prestiti studenteschi, più che triplicato rispetto ai livelli pre-pandemici. «Con la ripresa delle riscossioni quest’anno e quasi 9 milioni di prestiti attualmente in sofferenza – ha aggiunto Hunter – prevediamo che la tendenza al rialzo delle richieste individuali di rimborso continuerà».

Diverso, invece, è il trend in atto per i fallimenti delle aziende, scesi a 15.188 nella prima metà del 2025, in leggero calo rispetto al totale di 15.220 nella prima metà del 2024. In particolare, le 3.576 istanze di fallimento commerciale ai sensi del Chapter 11 – che consente di avviare ristrutturazioni aziendali evitando la liquidazione – presentate nei primi sei mesi del 2025 hanno rappresentato un calo del 15% rispetto alle 4.205 presentate nello stesso periodo del 2024.