Savona: “Il risparmio è la ricchezza dell’Italia, le criptovalute minacciano la stabilità”

Il presidente della Consob mette in guardia contro l’illusione dei facili guadagni digitali e propone una nuova architettura finanziaria per tutelare l’economia reale

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Il risparmio privato, con i suoi oltre 6 mila miliardi di euro, rappresenta la vera ricchezza dell’Italia, tre volte il prodotto interno lordo nazionale. A ribadirlo con forza – riferisce Radiocor – è Paolo Savona, presidente della Consob, intervenuto ieri davanti alla Commissione d’inchiesta del Senato sul sistema bancario e finanziario.

Secondo Savona, questa imponente riserva patrimoniale, frutto della prudenza e del senso di responsabilità delle famiglie italiane, va impiegata per alimentare la crescita reale del Paese. In quest’ottica, il Governo e il Parlamento stanno lavorando su riforme strutturali come la Legge Capitali e la revisione del Testo unico della finanza (Tuf). Tuttavia, la minaccia che incombe su questo patrimonio è duplice: da un lato, l’attrazione esercitata dalla cosiddetta «finanza per la finanza», ovvero strumenti che alimentano aspettative di guadagni facili; dall’altro, la crescente diffusione delle criptovalute, che secondo Savona distolgono risorse dall’economia reale e le indirizzano verso asset altamente speculativi e spesso collocati all’estero.

Non si tratta solo di scelte individuali rischiose, ma di una questione sistemica: le crypto, definite «strumenti virtuali» anche dall’OCSE, eludono le regole antiriciclaggio e possono alimentare instabilità finanziarie, già acuite dai mutamenti geopolitici e dal peggioramento dello scenario bellico globale.

Per contrastare questa deriva, Savona rilancia la proposta di una nuova architettura finanziaria internazionale, che preveda tra le altre cose la creazione di «un euro digitale non remunerato, con contabilità decentrata simile a quella delle crypto, ma più sicuro perché con garanzia statale, nonché un safe asset liquido, remunerato in misura competitiva con il rendimento implicito, ma certo e non esposto alla variabilità di prezzo delle crypto».

Dal punto di vista delle autorità, Savona propone un’Autorità monetaria che sarebbe distinta da quella finanziaria, ma sarebbe libera dal vincolo di garantire la stabilità dei depositi bancari, i quali perderebbero la natura di moneta ed entrerebbero nell’alveo finanziario, che sarebbe vigilato da un’Autorità riformata. Le due Autorità opererebbero a fianco dei Governi per prevenire l’instabilità macroprudenziale.

Savona auspica una decisione rapida almeno sul fronte dell’euro digitale, sfruttando il lavoro già svolto dalla Bce, nella convinzione che un annuncio politico forte potrebbe già bastare per arginare la diffusione delle crypto e le illusioni che vi si accompagnano. In caso contrario, avverte, l’Italia e l’Europa rischiano di legittimare una finanza parallela fuori controllo, che potrebbe marginalizzare il ruolo del sistema bancario tradizionale e portare a nuove crisi. Viceversa, un primo passo verso una nuova governance finanziaria europea «potrebbe indurre gli Stati Uniti a sedersi a un tavolo di confronto internazionale per raggiungere un accordo, che cambierebbe il quadro di riferimento globale in materia».