Imprese in crisi, liquidazioni giudiziali in crescita nel secondo trimestre 2025

Secondo CRIBIS, boom di fallimenti nel commercio, edilizia e servizi: Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna le più colpite

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Dopo un lungo periodo di relativa stabilità, il numero delle liquidazioni giudiziali in Italia torna a crescere in modo deciso, segnalando le difficoltà persistenti di un sistema economico ancora fragile. A dirlo sono i dati diffusi da CRIBIS, società del gruppo CRIF – riportati da Teleborsa – che fotografano una situazione in netto peggioramento nel secondo trimestre del 2025: tra aprile e giugno, sono state 2.712 le imprese italiane coinvolte in una procedura di liquidazione giudiziale, con un incremento del 18% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Ancora più evidente il confronto con il secondo trimestre del 2023, che porta a una crescita complessiva del 33% in appena due anni. Sebbene i numeri restino ancora sotto i livelli pre-Covid, la tendenza all’aumento è ormai evidente e non più trascurabile.

I settori più in sofferenza sono commercio, edilizia e servizi. Il commercio registra il numero più alto di liquidazioni, con 826 casi contro i 713 del primo trimestre 2025, pari a un aumento del 16%, segnale di un comparto che fatica a mantenere la stabilità. L’edilizia non se la passa meglio, con un salto da 493 a 600 casi (+22%), confermando una ripresa ancora troppo debole. Anche i servizi mostrano un peggioramento, passando da 555 a 597 liquidazioni, nello stesso arco temporale, con una crescita dell’8%.

A livello territoriale, la Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di liquidazioni giudiziali (543), seguita dal Lazio con 400 e dall’Emilia-Romagna con 239. Queste tre regioni rappresentano da sole il 43,5% del totale nazionale, a testimonianza della loro elevata densità imprenditoriale ma anche della maggiore vulnerabilità ai fattori economici esterni. All’estremo opposto, Valle d’Aosta, Molise e Basilicata registrano rispettivamente 1, 5 e 7 casi, numeri che parlano di una minore incidenza del fenomeno in contesti economici più contenuti.

Non solo fallimenti: cresce anche il ricorso ai concordati preventivi, con 129 procedure avviate nel secondo trimestre, contro le 94 dello stesso periodo dell’anno scorso, segnando un aumento del 37%. Un dato che evidenzia come un numero crescente di imprese tenti di evitare il fallimento ricorrendo a strumenti di regolazione della crisi.

«L’aumento delle liquidazioni giudiziali nel secondo trimestre 2025commenta Marco Preti, amministratore delegato di CRIBISevidenzia le difficoltà che molte imprese italiane stanno affrontando in un contesto economico ancora fragile. L’inflazione che continua a rimanere alta, insieme alle nuove tensioni nel commercio globale, crea rischi concreti: dazi e misure protezionistiche potrebbero frenare le esportazioni e interrompere le catene di approvvigionamento. Le imprese più colpite saranno quelle PMI maggiormente legate ai mercati internazionali».