Paolo Pizzarotti, presidente dell’omonimo gruppo di costruzioni, ha così spiegato al Corriere della Sera la decisione di avviare l’operazione in bonis dopo mesi complicati, con il bilancio 2023 da approvare, mentre i lavori e i cantieri, dall’alta Velocità alla pista di bob di Cortina, andavano avanti. “Solamente nel corso dell’esercizio 2024 abbiamo rimborsato agli istituti finanziatori quasi 90 milioni di euro in linea capitale, oltre alla componente interessi pari a circa 25 milioni di euro, abbiamo sempre rispettato le scadenze. Il piano che avevamo concordato prevedeva di azzerare il debito nel 2026, abbiamo chiesto una dilazione di due anni, con il pagamento degli interessi dovuti, che non è arrivata. La composizione negoziale ci consentirà in tempi veloci, con l’affiancamento di un esperto, di traghettare il gruppo verso il ritorno alla normalità”, ha aggiunto.
Il nodo del bilancio 2023 ha pesato anche sulla gestione del 2024, che però si avvia a chiudere con un fatturato di 1,5 miliardi e un ebitda di 128 milioni.
“Chiuderemo in utile”, ha detto ancora il presidente del gruppo che ha ripercorso i mesi di relazioni complicate con le banche, con le quali era stata avviata la negoziazione di una manovra finanziaria, la cui mancata approvazione non ha reso possibile la chiusura del bilancio 2023. “Il gruppo ha sempre lavorato molto all’estero, ma in questa situazione di crisi geopolitica e di conflitti, ora siamo più concentrati sull’Italia, in particolare sulle opere del piano nazionale di ripresa e resilienza. Una situazione di assoluta tranquillità. Per il nostro settore sono fondamentali i crediti di firma, le garanzie”. E i conti del 2023? Il revisore Rsm è al lavoro per completare l’attività di revisione nel corso delle prossime settimane. La composizione prevede il congelamento di fatto del debito bancario e “ci consente di pagare nei tempi dovuti tutti i fornitori.” Dunque, la composizione negoziata è “un periodo temporaneo che consideriamo necessario per il ritorno alla normalità finanziaria”.