Germania: ad agosto calo dei fallimenti dell’11%

Secondo l’Istituto IWH, dopo l’aumento di luglio le insolvenze societarie sono diminuite a 1.049 casi

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I fallimenti in Germania – segnala l’agenzia dpa – sono diminuiti significativamente ad agosto, dopo un massiccio aumento nel mese precedente. Lo rileva l’ultima analisi mensile condotta dall’Istituto di ricerca economica di Halle (IWH). Il report ha registrato 1.049 insolvenze di società di persone e di capitali, con un calo dell’11% rispetto a luglio. Tuttavia, il numero resta superiore a quello dell’agosto 2024 e del 51% rispetto alla media pre-pandemia.

L’IWH ha inoltre previsto che nei prossimi mesi i casi di insolvenza torneranno a crescere, anche se gli esperti non stimano un impatto significativo sul mercato del lavoro. Il numero di posti di lavoro industriali interessati dalle insolvenze è rimasto basso ad agosto, appena sopra i livelli pre-pandemici, ha osservato Steffen Müller, responsabile della ricerca sulle insolvenze dell’IWH. «Gli attuali dati sulle insolvenze non confermano i timori di una deindustrializzazione acuta».

Nei giorni scorsi alcuni dei principali centri di ricerca avevano diffuso stime negative sulla congiuntura. L’Istituto Ifo di Monaco di Baviera, l’IfW Kiel, l’RWI Essen e l’IWH Halle hanno rivisto al ribasso le previsioni economiche per quest’anno e per il prossimo. Secondo le analisi, l’economia tedesca nel 2025 resterà di fatto stagnante, con una crescita minima compresa tra lo 0,1% e lo 0,2%.

Per il 2026, le stime indicano una crescita compresa tra lo 0,8% (IWH) e l’1,3% (IFO e IfW), meno delle attese estive. Secondo le previsioni dell’IFO, il tasso di disoccupazione potrebbe salire al 6,4% quest’anno, per poi calare gradualmente nei due successivi.

Secondo Clemens Fuest, presidente dell’Ifo, e Timo Wollmershäuser, responsabile economico, senza riforme strutturali il pacchetto governativo da 500 miliardi di sterline (580 miliardi di dollari) finanziato a debito resterà «un fuoco di paglia». «La crescita probabilmente tornerà a zero», ha affermato Fuest. «E allora c’è semplicemente il rischio che possa addirittura portare a una contrazione, perché abbiamo una popolazione attiva in calo e oneri crescenti nei sistemi pensionistico e sanitario».

L’economia tedesca è impantanata nella crisi e ha subito una contrazione negli ultimi due anni. Gli aumenti delle tasse proposti dal Ministro delle Finanze Lars Klingbeil e da altri legislatori sarebbero «un approccio sbagliato», ha ribadito Fuest. «Se aumentiamo le tasse, la contrazione accelererà».

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